La penna degli Altri 04/02/2011 10:53
Acquisto Roma, vantaggio Usa
Al termine di una giornata in conference call, la proposta vincolante di acquisto del gruppo bostoniano è stata ritenuta «la più competitiva» da un comunicato di Compagnia Italpetroli, la holding della famiglia Sensi, debitrice nei confronti di Unicredit. Ai tavoli erano seduti i vertici Unicredit (Fiorentino, Peluso), Rothschild (Daffina) e il Cda di Roma 2000 (Zimatore, Muto e Rosella Sensi, amareggiata per il pareggio contro il Brescia e la squalifica di due giornate a Mexes per insulti al quarto uomo).
Il comunicato è il primo passo ufficiale dopo tante, troppe voci incontrollate e incontrollabili, che avevano fatto scattare lattenzione della Consob sulla vendita del pacchetto di controllo della Roma. Nel dettaglio, Compagnia Italpetroli precisa che «dopo unapprofondita comparazione della documentazione ricevuta, lesame si è concentrato sulla proposta formulata dalla società statunitense che, in base alle informazioni allo stato disponibili, si presenta come la più competitiva. Compagnia Italpetroli ha chiesto allofferente di fornire alcune ulteriori informazioni e integrazioni alla propria offerta». Lapprofondimento servirà a definire importo e dettagli dellaumento di capitale necessario per rimettere in sesto il bilancio della società. A detta degli advisor lofferta è articolata anche se non particolarmente alta dal punto di vista economico (120 milioni di euro), riflettendo il calo di valore della società provocato dai problemi emersi dopo la chiusura del bilancio.
È lanticamera della trattativa in esclusiva che gli americani volevano. Dopo la tre giorni a New York in cui i vertici di Unicredit avevano incontrato DiBenedetto sembrava tutto fatto. Ma poi erano spuntate oltre a quella dellaltro vero pretendente, Gian Paolo Angelucci altre tre offerte, una delle quali particolarmente misteriosa, veicolata dalla società anonima lussemburghese Claraz. Lì era il «giallo» dellofferta di Aabar, poi smentita ufficialmente dal fondo sovrano di Abu Dhabi. E lì gli americani avevano anche pensato di andarsene, per non essere scottati come avvenne al George Soros Management Fund di fronte alla comparsa di un «fanta-emiro» che fece saltare la trattativa.
Questo vuol dire che la Roma è stata venduta? No, perché la trattativa è da chiudere. Le altre offerte in primis quella di Angelucci sono congelate, ma non cancellate. E ladvisor Rothschild è convinto di aver presentato 5 buone possibilità alla Roma, due delle quali (Usa e Angelucci) non lontane come qualità.