La penna degli Altri 09/01/2011 09:56
Vucinic: «Io cambio faccia alle partite»
Oggi come allora, vuole prendersi la Roma. Anzi, ri-prendersi. Perché in questa stagione, tra infortuni e scelte tecniche, non è stato ancora luomo dei sogni. Non sempre almeno, perché pur giocando poco ha segnato. Eccome se lo ha fatto. In campionato ha iniziato contro lInter, per poi ripetersi contro Lecce, Lazio e Catania. Cinque reti, tutte decisive. Eccola, la parola magica. Che racchiude anche il segreto dellesultanza di giovedì pomeriggio: dopo il primo gol, Vucinic corre verso la Sud. Urla, esplode. Poi si ferma. E si passa la mano aperta davanti al volto, come è solito fare il lottatore John Cena. Un festeggiamento simile a quello spesso ripetuto da Fabrizio Miccoli, altro grande appassionato di wrestling e, in particolare del lottatore di West Newbury. Il suo significato? You cant see me, non puoi vedermi perché io sono in grado di cambiare la storia.
È il suo obiettivo, parallelo a quello della Roma. Claudio Ranieri ha ufficializzato, subito dopo Roma-Catania, che oggi una delle maglie da titolare in attacco sarà sua. E lui è pronto, carico. Arrabbiato, anche. Perché il ruolo da comprimario non gli va giù. Vuole giocare, Mirko. E anche quando entra in campo dalla panchina vuole dire «ci sono». E dimostrarlo. Vuole che la rimonta (anche questanno, sì, anche questanno) passi ancora una volta dai suoi piedi, così come da quelli di Borriello, che applaude quasi sempre dopo un gol, di Menez, il destinatario preferito delle sue pizze in testa, di Totti. Già Totti. Quello dellassist per la doppietta, quello dellabbraccio e di una frase sussurrata allorecchio su cui in tanti si sono interrogati. Nessuno però ha voluto rivelarne il contenuto. Tantomeno Mirko. E questo vale come un gol. Uno solo però. Per la doppietta aspettiamo Marassi. Perché vanno bene i sogni, va bene la storia da cambiare, ma oggi più che mai cè bisogno di cinismo, concretezza e realismo. Tre punti e tutti a casa. Lo dice sempre anche John Cena: «Vincere è lunica cosa che conta».