La penna degli Altri 08/01/2011 10:04

Totti, un capitano triste

DICA 85 - sta bene, si allena con grande impe­gno. Durante le feste ha lasciato da parte i dolci e i cotechini e ha perso un chilo e mezzo. Ora la bi­lancia si ferma a 85. Lo scorso anno e negli ultimi anni con Spalletti arriva­va anche a 87. Il capitano in questo periodo non è felice. Si conso­la con i risultati della squadra, che pia­no piano si sta riavvicinando ai vertici della classifica. Però non è il massimo continuare a giocare in un ruolo che non è il suo, visto che ormai da anni si era abituato (a suon di gol) a fare il cen­travanti. Ora gioca lontano dalla porta, si decentra, secondo gli schemi di Ra­nieri spetta a Borriello presidiare l’areaavversaria.

QUESITI - Alla Roma tutti sanno che Francesco ha accettato di cambiare ruolo, di andare a volte in panchina. Per il bene della squadra. Ha parlato con tutti i dirigenti, partendo dall’alto,nessuno ha saputo dare una risposta al­la sua domandaSono ancora al centro del progetto? » . si è sentito solo, dopo aver dato tutto a questa maglia, dopo averci rimesso un ginocchio, una caviglia e portando ancora sull’osso una placca di metallo fissata da dodici viti. è ancora al centro del progetto della Roma? Una domanda alla quale nessuno sa dare una risposta, soprat­tutto in un momento come quello che sta vivendo la società. La Roma è in vendita e, poniamo il caso, se venisse venduta senza , non avrebbe lo stesso valore. Il capitano si è messo al servizio della squadra. Ha perso l’abi­tudine di andare al tiro. Ha perso luci­dità. Giovedì quel diago­nale è finito fuori per una questione di centimetri, per la rabbia ha preso a calci un tabellone pubbli­citario. Un gesto che testi­monia il momento partico­lare che sta vivendo. Clau­dio Ranieri tenta una deli­ gestione, ma senza il supporto della società non è facile.

CONCLUSIONI - Finire in panchina domani contro la Sampdoria senza una mo­tivazione lo spingerebbe a porsi degli interrogativi. Le domande, rimaste an­cora senza risposta, sarebbero più as­sillanti:«Sono ancora al centro del pro­getto? ».Non è facile vivere una situa­zione come questa, soprattutto quando qualcuno ti ricorda impietosamente che hai trentaquattro anni. Come potrebbe vivere gli altri tre anni di contratto che restano? Non è solo una questione tec­nica e nessuno alla Roma si rende con­to dell’importanza e delle conseguenze che potrebbe avere quell’interrogativo rimasto senza risposta. Per Francesco la Roma è stata ed è la sua casa, la sua vita, il suo tutto. Rappresenta il passa­to, il presente, il futuro. Ma c’è qualco­sa che non torna, una perfida inquietu­dine che lo tormenta.