La penna degli Altri 11/01/2011 09:10

Totti attende e non digerisce

 

Oggi Francesco tornerà a Trigoria. Ha trascorso due giorni lontano dalla Capitale insieme a Ilary e ad alcuni amici, raggiunti subito dopo la trasferta di Marassi. ha preferito staccare la spina e isolarsi. Non facile però, soprattutto perché non è riuscito a non pensare a quei quattro minuti in campo in cui avrebbe voluto spaccare il mondo e invece... Invece ha vissuto una cosa mai provata in carriera, perché l’unica volta che era entrato nel recupero era stato il 23 dicembre del 1995, -Roma 0-2, sostituì Balbo allo scoccare del 90’. Aveva 19 anni. Ed era, come oggi, il più forte di tutti. Solo che allora in pochi lo sapevano, mentre adesso tutti lo sanno. O dicono di saperlo. Perché da domenica non ha sentito nessuno. Né la società, né tantomeno l’allenatore, con cui non ha avuto un confronto neanche negli spogliatoi di Marassi. Se lo aspettava, Francesco. Ma se lo aspetta ancora di più oggi. E probabilmente ci sarà. Sarà lo stesso Ranieri a cercare il , per chiarire con lui e con tutti, quello che, a suo dire, non era in alcun modo un affronto. Anzi, era un modo per fargli capire che solo un campione come lui avrebbe potuto risolvere una situazione ormai impossibile. ascolterà, poi farà le sue valutazioni.

 

Le parole che il si aspetta dovranno essere più convincenti di quel «non mi ero reso conto mancasse così poco» che Ranieri ha dato in conferenza stampa. Una presa di posizione decisa se le aspetta anche da parte della società: domenica sera Montali aveva provato a spegnere sul nascere le polemiche (« è un professionista esemplare»), ma non è bastato. Sono i vertici che devono parlare e Rosella Sensi oggi potrebbe addirittura incontrarlo a Trigoria. Per confermargli, ancora una volta, che il suo ruolo nella Roma non è in discussione. Anche in questo caso, Francesco ascolterà e rifletterà. «Sono pronto a farmi da parte, se il problema sono io», aveva detto ad ottobre dopo il ko di . E ancora oggi la pensa così. Non ama sentirsi la quarta punta, a volte anche la quinta, non ama giocare così lontano dalla porta, non ama segnare così poco (solo 2 gol in campionato finora, mai così pochi dal ’96-’97), non ama sentirsi dire «quello non corre» perché sa che non è la verità. Se però questi attacchi dovessero continuare, senza che nessuno ponga un freno deciso, allora farà le sue valutazioni. Quali? Tutte quelle a disposizione, nessuna esclusa. Da un addio al calcio, a un addio alla Roma per vivere un’avventura all’estero. Sembrava fantascienza, fino a qualche mese fa. Scriverlo, ma anche pensarlo. Adesso però le cose sono cambiate e Genova è stato un punto di non ritorno. Francesco è entrato, ha anche provato a sdrammatizzare la situazione - «ma che inizia adesso la partita?» - e non ha mancato di rispetto a nessuno. Compagni (in primis), allenatore e società. Adesso però pretende la stessa cosa. Da tutti. E subito.