La penna degli Altri 20/01/2011 09:43
Simplicio, l'uomo derby
La differenza, come spesso accade in queste sfide, la fanno gli episodi. La Roma sa sfruttarli, la Lazio no. Pure stavolta, però, ai giallorossi basta il secondo tempo per avere la meglio, come è sempre accaduto proprio in queste quattro vittorie di fila. Il match winner è Simplicio, dopo i rigori di Borriello e Hernanes.
Il derby si gioca allo specchio, ma di bello cè poco: il 4-3-1-2 è lassetto scelto dai due tecnici. Ranieri, anche per i mancati recuperi di Cassetti e Perrotta, stravolge la Roma di Cesena. Sono sei giocatori diversi in partenza rispetto alla gara vinta domenica pomeriggio in Romagna: Julio Sergio, Juan, Brighi, Greco, Borriello eAdriano, questultimo preferito a Vucinic per un avvicendamento delicato e comunque annusato già alla vigilia.
Dietro le due punte va Simplicio. Rinunciare, però, a gran parte degli uomini di corsa, come il montenegrino e Menez, entrambi portati in panchina, complica ulteriormente il precorso di un gruppo senza gioco. Ne avremo la conferma nella seconda parte. Reja, invece, riduce al minimo il turn over. Tre novità dallinizio: Berni, Gonzalez e Kozak. A parte linfortunato Muslera, gli esclusi eccellenti sono Mauri e Floccari. Hernanes torna trequartista.
La squadra ha la sua identità e si vede da come si sistema in campo, conquistando terreno e attaccando, magari con un ritmo un po fiacco, verso larea di Julio Sergio.
La Roma, con tre stopper dietro, limita i danni, la Lazio osa ma non raccoglie: è la sintesi del primo tempo con poche emozioni e qualche fallo tattico. Un paio di iniziative di Zarate e una chance, a metà tempo, per Kozak, su cross di Brocchi e azione iniziata proprio dal centravanti che non approfitta della dormita di Juan e tocca piano davanti a Julio Sergio che può respingere. Lunico pericolo davanti a Berni evapora, in precedenza, alla sorgente: Adriano, su lancio di Brighi, parte lento, rimediando solo un corner perché non riesce nemmeno ad andare al tiro. Il brasiliano, per la verità, si fa male subito: in un mezzo contrasto con Ledesma gli esce al terzo la spalla destra. Ma, anche se si scalda Vucinic, resta in campo con un tutore.
La Lazio insiste con Zarate, con Gonzalez e nel finale con Hernanes, anche da fermo. Insomma fa la partita. La Roma è, invece, passiva, troppo statica. Reja chiede palla a terra e inserimenti, Ranieri lascia isolati Borriello e Adriano che chiudono la prima frazione senza mai calciare in porta. Il pari è il risultato del braccio di ferro con pochi muscoli.
Menez e Vucinic: due innesti per la Roma dopo lintervallo. Giocano larghi, è il 4-3-3. Escono Greco e Adriano. La mossa paga, già nei primi minuti della ripresa. E la scossa. De Rossi apre a sinistra per Riise che entra in area e va al cross, ma Lichsteiner ci mette un braccio. Rigore, trasformato allottavo da Borriello che spiazza Berni. Ma in quattro minuti la Lazio pareggia. Kozak in profondità per Zarate, steso da Juan che sbaglia lentrata. Anche Hernanes fa centro dal dischetto degli undici metri: 1 a 1.
La Lazio, ripresa al volo la sfida, torna a comandare il gioco. Il tandem offensivo, per il sacrificio di Kozak e la velocità di Zarate, funziona. Ma anche dietro cè il giusto dinamismo per farli rendere al meglio. La Roma, con i due velocisti, sa però come e quando ripartire. Reja sostituisce Kozak con Floccari alla mezzora. Menez vola in contropiede, Radu lo ferma ma appoggia involontariamente a Simplicio che, rubata palla, si infila in area e piazza il piatto destro del 2 a 1 al trentaduesimo. Qualche emozione nel finale. Hernanes, pennellata di sinistro, offre a Floccari la chance del nuovo pari: la girata acrobatica va a lato. Vucinic replica di destro da fuori: Berni in angolo, mentre la Roma già si prepara per la festa e per i quarti contro la Juve.