La penna degli Altri 27/01/2011 10:34
Roma, il gol made in Usa diventa un caso politico
Una scena del film è negli Stati Uniti, dove Paolo Fiorentino (vicedirettore generale di UniCredit) e Piergiorgio Peluso (responsabile corporate and investment banking) hanno proseguito ieri gli incontri con Thomas R. DiBenedetto, imprenditore di Boston, 61 anni, presidente del Boston International Group Inc. (sport e immobili), azionista dei Boston Red Sox di baseball. Dovevano ripartire ieri, ma si fermeranno un giorno in più per tornare in Italia con un memorandum dintesa.
Laltra scena è a Roma, dove il sindaco Gianni Alemanno non ha chiuso la porta alla soluzione italiana: «Sono sicuro che Unicredit e ladvisor faranno una valutazione non solo sullaspetto economico, ma anche sullaffidabilità. Il gioco è totalmente aperto tra soggetti nazionali e internazionali, limportante è che siano affidabili perché la Roma deve stare in buone mani per soddisfare le aspettative dei tifosi e della città».
Rosella Sensi ha fatto una visita al presidente della regione Lazio, Renata Polverini, nel palazzo della Giunta regionale. Si era sparsa la voce che fosse stato affrontato anche il tema della vendita della società giallorossa. Pare che non sia così. Però i tifosi pro-Usa sono stati percorsi da un brivido pensando al fallimento delle trattative con il George Soros Management Fund o con la Nafta Moskva. DiBenedetto è socio della New England Sports Ventures che ha già investito anche nel Liverpool. Un conflitto di interessi? Della cosa, eventualmente, dovrà occuparsi la Uefa. Julian Movsesian è presidente e Ceo della Succession Capital Alliance, compagnia di assicurazioni. Michael A. Ruane è associato alla TA Associates Realty, società con base a Boston che agisce nel settore immobiliare. Il Falcone Group opera nel campo immobiliare. Un altro ruolo importante lo gioca Richard DAmore.
Il consorzio Usa ha chiesto a UniCredit di restare nella Roma con una quota (il 25%), di ricapitalizzare per rimettere i bilanci in linea di galleggiamento (almeno 40 milioni) e di finanziare in parte lOpa. Si tratterebbe di una joint venture, con un piano graduale di rilascio del pacchetto azionario in mano a UniCredit. Quale sarebbe linteresse della banca nel restare dentro la Roma? Il valore potenziale è molto più alto del suo costo attuale, perché i margini di manovra sono immensi, dalla costruzione degli stadi allo sfruttamento di marketing e merchandising. La crescita può essere maggiore rispetto a mercati già saturi tipo quello inglese. Ma la politica, vedi legge sugli stadi, a che gioco sta giocando? Anche per questo Angelucci non molla ed è convinto di poter rilanciare. Di più. È convinto che la sua offerta sia migliore e, se non sarà quella vincente, lo vorrà dimostrare apertamente. La strada è ancora lunga, tenendo conto che non esiste solo il futuro ma anche il presente, con la squadra che lotta su tre fronti. È anche per questo che UniCredit sta cercando di convincere gli americani dellutilità di prolungare in ogni caso il contratto di Claudio Ranieri. Un generale a termine è sempre poco ascoltato dai suoi soldati.