La penna degli Altri 29/01/2011 15:48
Ranieri e gli americani. "Resto? Non a scatola chiusa"
"STANCHI, MA NIENTE ALIBI" - Dichiarazioni d'amore per la Roma, e di guerra alle concorrenti. Ma nella capitale, in pochi riconoscano i meriti del tecnico. "Non sono di moda? Ma non posso mica fare le sfilate - sorride ironico Ranieri - io faccio il mio lavoro, e se la Roma vince sono contento. Il mio vaso di vanità è molto piccolo: sono contento se sono contenti giocatori, società e tifosi". Per esserlo, serve confermare il novo trend esterno, che recita 3 vittorie in 4 gare: "Andiamo alla ricerca della padronanza che abbiamo in casa anche fuori casa. Gli esami non finiscono, dobbiamo riproporci, dire che noi ci siamo, anche lontano dall'Olimpico". Come accaduto giovedì a Torino contro la Juventus: "Abbiamo vinto e fatto una buona partita - ricorda il tecnico - anche senza tifosi. Ora però penso a trovare la concentrazione per Bologna, loro si sono riposati, noi abbiamo giocato giovedì e abbiamo avuto poco tempo per recuperare. Ma non cerchiamo alibi".
RIISE OUT, SPAZIO A TOTTI-BORRIELLO - A Bologna senza alibi e, probabilmente, anche senza Vucinic. Almeno all'inizio. Ranieri potrebbe lasciare fuori l'eroe di Torino per rilanciare dall'inizio la coppia Borriello-Totti ("L'ho visto bene già domenica - confida Ranieri - e ora sta anche meglio"). Perché con le vittorie, anche il turnover inizia a essere meno indigesto: "È logico - spiega l'allenatore romanista - che i ragazzi non siano contenti delle esclusioni, guai se lo fossero. Ma mi sembra inizino a capire: se do turni di riposo è perché penso che chi entra possa darmi qualcosa in più. La Roma fa le coppe europee da anni e, a differenza di squadre poco abituate a certi ritmi, non ha difficoltà a recuperare le energie nervose. In più ho sempre tre cambi di grande qualità. Per andare avanti in tutte le competizioni non puoi avere 12-13 giocatori. Sennò arrivi cotto". Chi resterà fuori senza dubbi è Riise, che ha interrotto l'allenamento. Dubbi anche per Menez, convocato ma non al meglio per una botta al ginocchio. "Ha talento - puntualizza Ranieri - ma anche molte potenzialità inespresse. Un nuovo Totti? No, lui è Menez ed è molto diverso da Totti. Io me li tengo stretti entrambi". Al posto del francese giocherà Perrotta sulla trequarti: "Un punto di riferimento", per Ranieri. Che vuole infrangere il tabù delle gare con le "piccole". "È un fatto di concentrazione - spiega - se facessimo bene con le grandi e con le piccole vinceremmo sempre. Ma vogliamo migliorare". La ricetta migliore.
ROMA-USA, C'E' ANCHE ANGELINI? - Ma in queste ore, c'è un'altra partita che interessa i tifosi della Roma, Quella che si gioca negli uffici finanziari di Unicredit, Rothschild, Angelini e il gruppo americano, in attesa della scadenza del termine per presentare offerte vincolanti, fissata per lunedì. Proprio tra le pieghe dei dialoghi tra la banca e DiBenedetto emerge - secondo Milano Finanza - la possibilità di un coinvolgimento di Angelini (o, in alternativa, del Gruppo Clessidra), come partner dell'operazione. Se infatti fosse il consorzio a stelle e strisce a vincere la "partita", le quote del club sarebbero divise tra il 60 per cento degli americani e un iniziale 40 per cento di Unicredit, che cederebbe - d'accordo con i soci Usa - la metà delle proprie quote a un soggetto italiano. Tra i nomi plausibili, quello dell'imprenditore farmaceutico che, in piena bagarre Fioranelli (estate 2009) manifestò la volontà di rilevare la Roma. Una soluzione per garantire la continuità di una presenza italiana, anche se minoritaria, nel club della capitale. Resta però in gara anche Angelucci, pronto a un (minimo) rilancio per arrivare a mettere sul piatto non più di 90-95 milioni. Oltre a un peso politico a cui però la banca ha già dimostrato di non volersi piegare.