La penna degli Altri 10/01/2011 10:30

Ma si può far entrare al 91’ Totti?

RECUPERO - Neppure nel giorno del suo esordio in serie A, marzo 1993, Brescia, era stato mandato in campo nel recupero. E meno male, verrebbe da dire, che Ranieri sta con lui, almeno così aveva assicu­rato il tecnico nella conferenza stampa della vigilia, ribadendo co­me il numero dieci romanista fos­se al centro del progetto. E pure qui, ancora meno male, perché chissà cosa sarebbe successo se non fosse stato al centro. Il fatto, ora, è che se era triste prima, come aveva dichiarato pri­ma del fischio d’inizio della gara di ieri, volendo sottolineare come la tristezza fosse soltanto la sua, ora si è aggiunta un’altra goccia, anzi un goccione, a que­sta tristezza su quel­lo che resta il gioca­tore che ha riscritto l’album dei record della società giallo­rossa. Per capire an­cora meglio la situa­zione, andatevi a rivedere quei quattro- minuti- quattro che è stato in campo, c’è un episodio che sot­tolinea perlomeno il nervosismo con cui il giocatore sta vivendo questo momento: arriva un pallone nell’area doriana, Palombo lo pro­tegge, è alle sue spalle, il do­riano cade a terra come fulminato, il capitano romanista gli si rivolge a muso duro, episodio che ha avu­to una postilla anche al fischio fi­nale, quando Palombo ha provato a fare pace con il giallorosso che ha ribadito tutte le sue perplessità su quello che era accaduto.

FUGA - Ieri, al termine della parti­ta, è scappato via di corsa, ad attenderlo fuori da Marassi c’era un’auto che doveva portarlo dalla moglie Ilary e da un gruppo amici con cui trascorrerà queste qua­rantotto ore di vacanza ( la ripresa degli allenamenti è stata fissata per domani pomeriggio). C’è stato giusto il tempo di chiedergli come fosse andata, lui si è girato, ci ha guardato con quel sorriso romano che fa capire tutto, ri­spondendo, « bene, no? » . No, ci permet­tiamo di aggiungere noi. Perché qui non stiamo parlando di un giocatore qualsiasi, ma di un campione co­me . In futuro, perlomeno, sarà il caso, nel mo­mento in cui dovesse tornare in panchina, di non farlo entrare nei minuti di recupero. Almeno que­sto glielo si deve.