La penna degli Altri 11/01/2011 09:42
Losi: «Ranieri ha sbagliato»
ma questa sua ingenuità gli si sta ritorcendo contro. La decisione di far entrare Francesco nel recupero ha dato adito a un mare di polemiche. In una città come Roma, era prevedibile». Il giorno dopo la delusione di Genova, e nonostante nutra una stima sincera per il tecnico («ha spesso e volentieri indovinato le mosse giuste»), Giacomo Losi non riesce proprio a spiegarsi la scelta di Ranieri. Anzi, non la scelta. Ma la Scelta. Con la "s" maiuscola. Quella di concedere a Totti qualche minuto in zona Cesarini. Forte del suo passato (anche) da tecnico, e del suo presente sempiterno da Core de Roma, da bandiera delle bandiere romaniste, chi più di Losi può mettersi nei panni di Ranieri, ma pure in quelli di Totti?
Da allenatore, si sarebbe comportato nella stessa maniera?
No. Avrei fatto fare a Totti almeno venti minuti. Se Ranieri ritiene che sia perfettamente integro, Francesco non può stare fuori dal campo. Magari, Ranieri non cha pensato. Ma è stato un errore.
Pare che Totti ci sia rimasto molto male.
Francesco deve riconoscere che non è più il giocatore di qualche anno fa. Deve sempre accettare le scelte del tecnico. Però, certo, a Genova ha sbagliato Ranieri. Specie in una piazza come quella di Roma, dove una decisione del genere non può non generare polemiche.
Tre minuti che sono? Un contentino?
Non si può, via. Ma guardi che questo discorso vale per tutti i grandi giocatori della Roma, non solo per Totti.
Spero che Ranieri gli abbia dato delle spiegazioni.
A lei è mai successa una cosa simile, da giocatore o da tecnico?
Con me hanno fatto di peggio. Dopo 15 anni di Roma, a 34 anni, il signor Herrera non mi ha più fatto giocare. E nessuno in società diceva niente. Io mi allenavo, non mancavo mai. A quei tempi o giocavi o andavi in tribuna, è vero. Ma Herrera non mi ha più fatto disputare nemmeno unamichevole. Per carità, era lui il tecnico. Ma cè modo e modo di comportarsi. È lì che ho partorito la decisione di smettere col calcio e di cominciare a fare lallenatore. La Roma mi scrisse una lettera in cui mi annunciava una grande festa per laddio al calcio.
La lettera cè ancora, la festa non cè mai stata.
Ma se fosse stato Totti, avrebbe accettato di entrare?
Sì, certo. Un professionista non può rifiutarsi. Infatti, magari mugugnando, ma Francesco è entrato. Poi lui è rimasto in silenzio e il popolo di Roma, le radio, i giornali hanno attaccato Ranieri. Peccato, perché spesso il nostro tecnico è stato bravo a indovinare le mosse giuste. Episodio di Totti a parte, anche a Genova. Perché senza gli errori di Juan, la Roma avrebbe vinto la partita. Peccato davvero. Non mi sarei mai aspettato errori del genere da un campione come Juan. Ha peccato di sufficienza. Ha costretto il portiere al fallo da rigore.
Qualcuno ha condannato Julio Sergio. Cè chi ha detto: doveva far segnare Palombo invece di lasciarci in dieci.
E vabbè, allora diamo sempre le colpe agli altri... Ma che doveva fare? È uscito e non ha preso la palla. Julio Sergio non centra nulla.
Cè chi pensa che le nostre fortune dipendano principalmente dalle straordinarie individualità della Roma.
Ma no, questa squadra ha un suo gioco. Manca solo la continuità. Prenda Menez o Vucinic. Sono eccezionali, ma non sono così costanti nel rendimento. E poi continua a sentirsi lassenza di Pizarro.
Siamo ad otto punti dal Milan capolista. Julio Sergio sosteneva ieri che i conti si faranno ad aprile. Realisticamente, dove può arrivare la Roma?
Ovunque. Ha le potenzialità per competere per lo scudetto. Non è che in campionato ci sia qualche squadra che se nè andata via. Basta vincere due o tre partite per stare tra le primissime.
Anche perché lo spogliatoio è unito.
Questa è la nostra fortuna. Ora bisogna gettarsi alle spalle le polemiche e lavorare duro in vista del prossimo impegno. Perché il Cesena non ci regalerà nulla. È importante che che di questo la Roma sia consapevole.