La penna degli Altri 25/01/2011 09:15

Il mistero dei nomi a stelle e strisce

 
GLI AMERICANI  Da mesi sono solo questo: "gli americani". Anzi, meglio: "i misteriosi americani". Lo sono per tutti: tifosi e addetti ai lavori. Unicredit e Rothschild hanno fatto scendere una cortina fumogena sui nomi degli investitori a stelle e strisce interessati a rilevare l’As Roma. C’è chi ha ipotizzato che tra loro ci fosse Steve Tisch. Magari, ha risposto qualche fonte finanziaria, negando l’interessamento per l’As Roma di uno dei più grandi produttori cinematografici di Hollywood. Il nome di Tisch, però, viene fatto ai primi di gennaio anche da Il Manifesto. Il quotidiano parla di due offerte statunitensi. En- trambe depositate presso lo studio legale Tonucci & Partners. Una sarebbe legata a un soggetto definito «di assoluto rilievo», l’altra a una cordata di cui farebbero parte John Mara, coproprietario dei New York Giants, Steve Tisch e Woody Johnson, il numero uno dei New York Jets. Ma fonti vicine alla banca smentiscono: "i misteriosi americani" non sono loro.  E non lo è nemmeno, dicono, John J. Fisher, leader negli Usa (e non solo negli Usa) dell’abbigliamento casual attraverso i marchi Gap e Banana Republic. Peccato, perché Forbes valutava l’anno scorso il suo patrimonio in oltre 700 milioni di euro.
 
ANGELUCCI  Giampaolo Angelucci, figlio del senatore del Pdl Antonio Angelucci, è un nome sicuro. Nel senso che, nell’ultimo anno, è sempre rimasto nella partita per l’As Roma. Romano, 40 anni a maggio, un diploma in scienze umanistiche conseguito all’Augustinian Academy di New York, re delle cliniche private, Angelucci non è amato dalla curva romanista. Alla Tosinvest, la holding di famiglia fondata negli anni 80 dal papà Antonio, fanno capo anche i quotidiani "Libero" e "Il Riformista". La sua proposta economica iniziale per l’As Roma sarebbe stata di 86 milioni di euro. Una cifra lontanissima dalle richieste di Unicredit, che pare valuti l’operazione intorno ai 150 milioni di euro.
 
LA CORDATA ITALIANA  Marco Boglione è il presidente del gruppo Basic Net, la holding che controlla Kappa, lo sponsor tecnico giallorosso. Lo scorso 28 dicembre, in un’intervista concessa al Romanista, il patron annuncia: «So che si è in cerca di un assetto strategico importante per l’As Roma. E che quindi si stanno valutando una serie di ipotesi. Una di queste è la cordata di imprenditori». Boglione ritiene indispensabile la presenza della banca. «Se ci fosse un progetto di questo genere - dice - con una grande banca che ci sta dentro e altri imprenditori che ci credono e portano in alto il nome della Capitale io ci sarei». È il piano B di Unicredit. Chissà che adesso, qualora tramonti l’ipotesi americana e non venga presa in considerazione l’offerta di Angelucci, da piano B non venga promosso a piano A.