La penna degli Altri 20/01/2011 10:13

Felicità Roma ora c’è la Juve




OCCASIONE
 - La Lazio ha una colpa precisa: non aver appro­fittato di quella Roma sbandata e grigia del primo tempo. Cer­to, ha giocato meglio, ma ha raccolto poco o niente, nono­stante Kozak, smentendo il suo tecnico, non solo ha giocato be­ne, ma ha dimostrato di poter partire dall'inizio, altro che ri­masugli finali. Il ragazzo è di­ventato il punto di riferimento in avanti, ha messo alle strette Juan e , un po' meno, Mexes. Insomma ha fatto il suo dovere e qualcosa di più.



In una partita non bellissima, i tre gol sono stati un po' casua­li. La Roma è andata in vantag­gio su rigore, per un fallo di mano di Lichtsteiner su cross di Riise. Borriello questa volta non ha avuto esitazioni sul di­schetto. Quattro minuti dopo,
 un rimpallo ha permesso a Za­rate di affondare in area e Juan lo ha steso: Hernanes ha firma­to il pari. Ma al 32’ un errorac­cio di Radu, su percussione di Menez, si è trasformato in as­sist per Simplicio che così ha messo la firma sul derby. 



RIFERIMENTO
 - Nel primo tempo si è vista solo la Lazio. Niente di trascendentale, per carità, ma almeno ha provato a giocare un calcio passabile ed ha trovato subito con Kozak un punto di riferimento importante davan­ti. Il ragazzo ha sfiorato il gol al 22', l'unico brivido e l'unica oc­casione dei primi 45'. Reja non ha sconvolto la squadra, che ha giocato con il solito assetto sal­vo l'unica variante di Kozak al posto di Floccari. Al contrario, Ranieri ha presentato una Ro­ma oltre che brutta, irricono­scibile. Una squadra muscolare senza un giocatore capace di saltare l'uomo o di fare gioco. Il centrocampo è riuscito solo a distruggere, sulla fascia destra con Burdisso al posto di Casset­ti è venuto a mancare l'abituale sbocco sull'out, e per giunta con Borriello ha fatto coppia un Adriano imbarazzante. Il brasi­liano, tra l'altro, si è infortuna­to alla spalla dopo pochi minu­ti, ma invece di sostituirlo, Ra­nieri ha preferito fargli appli­care un tutore (!). 



LEZIONE
 - Così la Roma non ha fatto un tiro in porta in tutti i 45 minuti. La Lazio qualcosina, in­vece, l'ha regalata. Al 9' Zarate ci ha provato da fuori, ma sen­za fortuna. Al 17', su corner di Ledesma, Biava ha incornato bene, ma Borriello ha fatto da scudo, deviando in angolo. E poi, l'occasione vera: cross da sinistra di Brocchi, Kozak pres­sato da Juan ha appena sfiora­to con la gamba e sul debole tap in, Julio Sergio si è salvato in angolo. Ma Ranieri ha capito la lezione e nella ripresa ha inse­rito Menez e Vucinic per Sim­plicio e Adriano. La musica è subito cambiata, Biava ha steso Menez, ma Ber­gonzi non se l'è sentita di am­monirlo col secondo giallo. All'8' la Roma è passata in van­taggio. Lancio di per Riise, che di piatto ha crossato al volo , Lichtsteiner ha devia­to in angolo col braccio e Bergonzi ha fischiato il rigore. Borriello questa volta l'ha tra­sformato senza esitazione. Ma il vantaggio della Roma è dura­to poco. Quattro minuti dopo, su una palla schizzata in area, Zarate ha affondato e Juan lo ha atterrato. Dal dischetto il pari di Hernanes, che ha spiaz­zato Julio Sergio. Il pari ha ri­dato vigore alla Lazio, che ha superato così la breve sbanda­ta. Ma al 32’ la Roma è tornata in vantaggio su una percussio­ne di Menez. Il francese ne ha saltati tre, al limite è stato bloc­, ma Radu , invece di libe­rare, ha appoggiato il pallone, regalando un vero assist a Sim­plicio, che ha superato Berni in uscita, con un diagonale milli­metrico. Al 35’ la Lazio ha sfio­rato il pari: assist di Hernanes per Floccari, che sul filo del fuorigioco, liberissimo, ha tira­to in acrobazia di poco fuori. Ultimo brivido, poi la festa ro­manista.