La penna degli Altri 10/01/2011 11:29
Borriello: «Lo spogliatoio è compatto e sta col mister»
di Curci. Ha fatto una gran parata. Peccato, perché ci stavamo muovendo bene in avanti». Quella occasione.
Di più: unoccasionissima. Unazione nata dalla genialità, tanto per cambiare, di monsieur Houdini. Di Menez. Salta due uomini, ottiene la collaborazione di Vucinic, la palla passa a Borriello e termina a fondo campo dopo la deviazione, appunto, del numero uno della Doria. Era indirizzata allangolino basso. Sembrava imprendibile.
«Peccato», dice Borriello. Peccato (anche) perché per lui, come gli hanno ricordato dalla Curva Sud di Marassi per tutto lincontro, questo era un derby. Lanima genoana non ha partorito vendette, purtroppo. Ma il rammarico di Marco, ovviamente, non è certo per questo. «Se sono deluso per la sconfitta? Sì, assolutamente. Era una partita da vincere e si era messa bene. Invece torniamo a casa a mani vuote. Purtroppo, lerrore di un grande campione (Juan chiaramente, ndr) ci ha condannato e la partita si è messa in un altro modo. Peccato,
perché la squadra stava giocando abbastanza bene ed avevo limpressione che stavamo portando
i tre punti a casa tranquillamente».
Per lennesima volta, a Roma si è messa in discussione lunità del gruppo-Ranieri. Borriello prova a scherzarci su (ma cè chi come De Rossi sè invece stufato di sentire certe storie...): «Non è un momento facile per i media. Noi che viviamo lo spogliatoio siamo sereni e contenti. Purtroppo a Roma ci sono dieci radio, dieci televisioni e qualche argomento piccante bisogna pur trovarlo. Però lo spogliatoio è compatto. Soprattutto dopo tre vittorie, latmosfera era serenissima. Ora senza dubbio ci aspettiamo altri malumori in settimana, ma vi assicuro che la squadra è compatta. Sta con lallenatore. Andremo a Cesena per fare una bella partita, ottenere una bella vittoria e per stare sempre lì in alto. Il campionato è ancora lungo. Andiamo
avanti».
Andiamo avanti, anche perché la Roma ha dimostrato di avere le possibilità per giocarsela fino in fondo. Con chiunque. Soprattutto con un Borriello così devastante: nove reti in campionato, quattro in Champions. Cè chi gli chiede di darsi due voti. Uno alle prestazioni e uno ai capelli: «Ai capelli sicuramente 10. È un po - ridacchia il bomber - una tendenza rock-punk. In questo periodo mi sento un po così. Riguardo alle mie prestazioni, direi che nelle ultime non sono stato molto appariscente a livello di gioco, ma molto concreto.
Peccato per oggi (ieri, ndr). Curci mi ha tolto lurlo dalla gola, ma direi che anche stavolta ho lavorato
bene sulle palle che sono arrivate in area. Ad esempio quella del tiro parato da Curci, una di testa
sul secondo tempo o il contropiede in cui ho fatto espellere un difensore. Quando la palla arriva ai
20 metri, sono sempre presente. E questo è quello che deve fare una punta».