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La penna degli Altri 18/01/2011 09:50

A Trigoria c’è grande tensione, ma può essere un’arma in più

GASPORT - 
C’è grande confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente. Chissà perché, a parlare della Roma di oggi, ritorna in mente l’aforisma di Mao Tse-tung. La società Roma è in mano a una banca e chiunque abbia un mutuo aperto sa che trattare con un istituto di credito provoca palpitazioni, aumenti di pressione, insonnia.

La Roma squadra è un casino: a Trigoria si sente triste; Vucinic prende a calci le bottigliette d’acqua minerale e litiga con l’allenatore; Borriello fa l’offeso a prescindere; persino Pizarro si comporta come un divo. Tensione pazzesca, a tutti i livelli. 

Se a Claudio Ranieri riesce l’alchimia di trasformare questa energia negativa, di renderla positiva, lo scudetto diventa obiettivo logico, naturale, perché su qualità e forza dei giocatori c’è poco da discutere: tecnicamente parlando, la Roma è da scudetto e non da oggi, ma da tempo (quella allenata da Luciano Spalletti lo meritava più di quella che lo vinse nel 2001). É tutto ciò che gira attorno alla Roma attuale a non essere da scudetto, compreso un ambiente esasperato da mesi e mesi di vacanza societaria. La storia del calcio è piena di squadre assediate, litigiose, divise per bande, eppure vincenti. E così, per paradosso, viene da pensare che l’imminente arrivo degli americani, i nuovi padroni liberatori dal giogo bancario, normalizzerebbe la società, ma ammoscerebbe forse lo spogliatoio.