La penna degli Altri 28/12/2010 10:06
Totti, un nuovo ruolo per far vincere la Roma

CORSPORT (L. CASCIOLI) -
I risultati hanno nello sport e soprattutto nel calcio un loro peso particolare. Ecco perché torniamo a parlare della Roma vista a Milano, i cui meriti sono stati gonfiati come un panettone dalla lunga pausa festiva. Nelle allegre chiacchiere at torno alle tavole natalizie si è detto che la Roma, fino a ieri celebrata per il bel gioco, adotta da qual che tempo schemi assolutamente privi di poesia. Anche la vittoria di Milano, pur così importante per la classifica, è stata calcisticamente consegui ta in una brutta prosa. La poesia del calcio, per la ragione stessa che viene scritta con i piedi, riesce intelligibile anche agli analfabeti e si differenzia da quella letteraria perché non garantisce il suc cesso. Come è accaduto al Barcellona, a cui non sono bastati i versi alati di Messi e Iniesta per con quistare la finale di Champions, vinta poi dall'In ter con la più prosaica delle partite. La Roma, non è un mistero, sta vivendo un momento storico molto delicato. La proprietà è va cante. Il suo giocatore di maggiore classe e presti gio ha iniziato il canto del cigno. La banca che si è fatta carico del debito, ha voglia di rientrare. I travagli della Roma, è vero, ne hanno però sempre contrassegnato la sua sofferta vitalità e il risultato di Milano ha fatto dimenticare tutti questi pro blemi con un colpo solo, sciogliendo tanti nodi gor diani con un taglio di Durlindana. Perciò il proble ma del gioco di basso profilo messo in mostra dal la squadra passa in secondo piano, così come non crediamo che Garibaldi e Cavour siano mai stati rimproverati per aver usato metodi dettati dal più piratesco pragmatismo per riunificare l'Italia.
C'è da chiedersi piuttosto, quale possibile Roma potrà mettere in campo Ranieri alla ripresa del campionato. Cominciamo da Totti, che figura or mai a gambe larghe come il colosso di Rodi. La squadra ha dimostrato di potervi passare sotto, andandosene per i fatti suoi, ma il colosso resta, imponente e ingombrante nella sua monumentali tà. La Roma di domani (non parlo di quella del fu turo) deve trovare la maniera di utilizzare Totti in un ruolo diverso da quello che il giocatore ha in terpretato sino a ieri. In attacco Vucinic, Borriello e Menez garantiscono una linea di fuoco da primato. A centrocampo, De Rossi, Pizarro, Simplicio e Brighi offrono buone garanzie di rendimento, supportati da Perrotta e Taddei. In difesa Mexes, Juan, Burdisso e Cassetti sono tornati a buoni livelli di rendimento, in attesa che Riise riacquisti la sua straripante vitalità e che arrivi il difensore di fascia promesso. Il problema di Ranieri è inserire al meglio Totti in questa ricetta, usandolo co me il cacio sui maccheroni. Totti è sempre stato un campione atipico, che ha ben figurato nei più diversi ruoli. Ultimamente si era scoperta una vocazione da attaccante arretra to, perché dell'attaccante ha la solidità fisica, oltre alla precisione e potenza del tiro. Ma ormai gli fa difetto lo scatto perentorio e la velocità nei movi menti brevi. E oltretutto, considerati i ritmi incalzanti suggeriti dal calendario, non è possibile pre tendere da lui sempre i novanta minuti. Ma un giocatore della sua classe, può essere usato come la spada di Brenno da gettare sulla bilancia nei momenti decisivi della partita. Sta a Ranieri e al capitano trovare l'accordo. La Roma può solo giovarsene.