La penna degli Altri 08/12/2010 10:28
"Roma, ti regalo la Champions"

GASPORT (S. BOLDRINI / M. CECCHINI) -
Se qui in Transilvania nomini i vampiri, difficile che facciano una piega. In fondo secondo tradizione dicono basti avere a portata di manodellaglio e magari anche un paletto di frassino per sentirsi più tranquilli. Limpressione, però, è che a Cluj vedersela con Francesco Totti provochi qualche brivido in più. Effetto di una fama che precede il secondo sbarco del capitano della Roma in una città che non ha nulla più da chiedere alla Champions League. Obiettivo 250 Due anni fa finì 3-1 per i giallorossi, che simposero con una doppietta di Brighi e una rete proprio di Totti. Stavolta? Minteuan, allenatore del Cluj, dice che Francesco «fa sempre la differenza». E se il passaggio del turno non sembra in discussione (grazie anche al Bayern che affronta in casa il Basilea), può essere che la partita di stasera entri nella storia minima del calcio per unnumero da vetrina: 250. Cioè le reti che il numero dieci giallorosso ha segnato nella Roma. Finora è a quota 248 (cè chi accredita 249, contando una rete in Europa che lUefa non contempla) e quindi il traguardo è a portata di mano.
«E io ci terrei parecchio ad arrivarci il prima possibile», dice. Meglio se alla fine di una prova di gruppo convincente: «Perché il pareggio di Verona non ci voleva e adesso non dobbiamo fare scherzi. Gli ottavi ci aspettano: era uno degli obiettivi minimi di questa stagione». Voglia Champions Obiettivo minimo, ovvio, perché Totti mira molto più in alto. «Vorrei vincere la Champions con la maglia della Roma dice al sito Golden Foot , la mia maglia, quella per cui, a fatica, ho deciso di lasciare anche la Nazionale». Logico che la concorrenza in Europa sia parecchia, a partire dal Barcellona. «Che ha Messi, sicuramente il miglior giocatore del mondo, ma anche in Italia ce ne sono di bravi. Hamsik è migliorato tanto, Sneijder e Milito hanno fatto una grande stagione lanno scorso, Ibrahimovic è fortissimo, uno in grado di cambiare il corso di ogni partita. Il mio compagno di squadra Vucinic, poi, è tra i migliori. In prospettiva? Mi piacciono i miei compagni Rosi e Okaka». Guardando indietro, Totti rivede due perle. «Il momento più bello della carriera è stato vincere il campionato nel 2001, mentre alzare la Coppa del Mondo è stata una grande soddisfazione ed una rivincita personale. Rimpianti? Tutti li hanno, io avrei voluto vincere di più. Potevo andare al Milan, ma ho scelto di rimanere e so di poter vincere la Champions con la Roma».