La penna degli Altri 22/12/2010 11:01
Roma, stadio e monte ingaggi spaventano i compratori
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Lipotesi è quanto meno improbabile, ma indicativa di una situazione di assoluto caos. Lacquirente della Roma continua a essere un punto interrogativo e UniCredit è già stata costretta a spostare la deadline delle offerte vincolanti da metà dicembre a gennaio. Listituto di credito e ladvisor Banca Rothschild ostentano ottimismo: secondo loro, ci sono almeno quattro soggetti interessati, due italiani e due stranieri.
Non è una bugia, ma una mezza verità. Lunica vera offerta già formalizzata è quella di Giampaolo Angelucci, ritenuta però irricevibile. Almeno al momento. Il motivo principale è che era molto distante dal prezzo voluto da UniCredit, che attraverso la vendita della Roma vuole rientrare, almeno in parte, dal credito che vanta verso ItalPetroli. Ottanta milioni non sono 150. E poi Angelucci è inviso alla maggioranza della tifoseria giallorossa, che preferisce un investitore straniero.
Più che il fondo Aabar, una soluzione interna visto che gli arabi sono azionisti di UniCredit con il 4,99%, sarebbe un buon affare per la banca convincere il gruppo americano, la cui composizione è ancora top secret. Gli yankees sono interessati e stanno muovendosi con grandissima serietà attraverso lo studio Tonucci, ma chiedono garanzie su due punti fondamentali per lo sviluppo futuro: il nuovo stadio e il fair play finanziario che la Uefa imporrà dalla stagione 2013-2014. E cosa spaventa i possibili compratori? Per quanto riguarda gli stadi: lincertezza politica. La legge sui nuovi impianti è ferma in Parlamento e chissà per quanto. Per quanto riguarda il fair play finanziario: il monte ingaggi della squadra.
Ecco perché diventerà fondamentale e improbo il lavoro che il ds Daniele Pradè dovrà fare nel mercato di riparazione. Sono in vendita Julio Baptista, Cicinho e forse Doni, brasiliani «di scorta» che incidono per oltre 10 milioni lordi di euro. Lo era anche Adriano, prima che Rosella Sensi e Claudio Ranieri lo confermassero, facendo sorgere qualche dubbio a UniCredit. Ma chi li vuole comprare?