La penna degli Altri 28/12/2010 09:37

"Roma, sarà l’anno giusto"

CORSPORT (G. D'UBALDO) - 
Gli ultimi giorni di vacanza a Rio, domani sarà a Roma con gli altri sudamericani. Juan era volato in Brasile poche ore dopo la partita contro il Milan. Adesso che torna vuole ripartire da lì. La Roma ha riaperto il campionato e nel nuovo anno dovrà confermarsi. Juan è stato un grande protagonista di quella partita che può segnare una svolta nella stagione della Roma. Al quarto anno in giallorosso, Juan ha sfiorato per due volte lo scudetto. Questa volta non vorrebbe fallire. Tra poco più di un mese compirà trentadue anni, con la maglia giallorossa ha giocato ottantacinque partite di campionato, con cinque gol all’attivo. Altri cinque gol li ha a segno in , con ventiquattro presenze. E’ considerato l’erede di Aldair, come lui arriva dal Flamengo, di Pluto ha lo stesso carattere, la capacità di essere un leader senza alzare la voce. Come Aldair è entrato nel cuore dei tifosi, come Aldair non ama le telecamere e centellina le interviste. In questa racconta le sue ambizioni, quelle della Roma. Punta su Adriano per il 2011 e lui l’Imperatore lo conosce da quando, ragazzino, si affacciava a suon di gol nel Flamengo. Juan in esclusiva apre il 2011. Che sia l’anno della Roma. 

La vittoria di Milano ha riaperto il campionato 



«La Roma deve ripartire da lì, perchè al di là della vittoria, a San Siro abbia mo giocato molto bene, da squadra. Contro le grandi abbiamo dimostrato le nostre potenzialità. Abbiamo battuto In ter, Milan e Lazio, abbiamo pareggiato a Torino. Dobbiamo trovare più conti nuità. Questo deve essere il nostro obiettivo nel nuovo anno. Continuando a giocare come a Milano».



C’è il rimpianto per aver perso punti importanti per strada?



«Ho il rimpianto di non aver vinto lo scudetto in questi quattro anni, ci siamo andati molto vicini, in un paio di occa sioni era alla nostra portata. E’ un pec non esserci riusciti».



Cosa è mancato alla Roma quando è arrivata a un passo dal titolo?



«Credo che negli anni passati abbiamo avuto la sfortuna di trovare sul nostro cammino un’Inter fortissima, la più for te in Italia e anche in Europa. Ha fatto grandissime cose. Quest’anno le cose sono cambiate. Il campionato è più equilibrato e ci sono i margini per recu perare. Lo scorso anno o tre anni fa sa rebbe stato più difficile rimontare. Per fortuna quest’anno possiamo giocarce la, sette punti dal primo posto non sono proibitivi».



Con il nuovo anno l’Inter riparte con Leonardo 

«Ha fatto bene al Milan e meritava un’altra chance con una squadra di alto livello. Ma mai avrei pensato che potes se andare all’Inter. Mi fa piacere, per chè è un altro allenatore brasiliano che guida una squadra importante. E’ abi tuato a lavorare a certi livelli .Non cre do che incontrerà difficoltà. Conosce la à, la squadra e poi troverà tanti gio catori di esperienza che possono aiutar lo. Questo sicuramente è un vantaggio».



Intanto Ronaldinho sta per lasciare il Milan «Al Milan e prima ancora al Barcello na ha dimostrato di essere un campione. Ognuno sceglie la squadra che va bene per lui. Se parte avrà avuto i suoi moti vi ». 



A proposito di brasiliani, nella Roma c’è il dualismo tra Julio Sergio e Doni. Lei da connazionale e amico cosa ne pensa?



«Che non è un problema per lo spo gliatoio. In una squadra che vuole vin cere ci deve essere competitività. E nel la Roma è così, non solo per i portieri. Per me è una situazione normale in una grande squadra. Poi è sempre l’allena tore che decide».



Oggi ripartirà dal Brasile. Questo pe riodo di vacanza è servito a recuperare energie?



«Ho potuto stare in famiglia e mi sono sottoposto a terapie per l’infiammazione al ginocchio. E’ bello stare a casa e mia moglie al caldo sta meglio. Ma ora che torno darò il massimo per arrivare in al to con la Roma».



Con lei rientreranno anche gli altri brasiliani, compreso Adriano. Poco pri ma di Natale l’attaccante ha deciso di restare. Lo ha aiutato a convincersi?



«Mi fa piacere che resti e ha fatto la scelta giusta. Vorrà dimostrare a Roma di essere tornato quello di quattro anni fa. Abbiamo visto a San Siro che è utile alla squadra, sa difendere il pallone, lot ta. Se non avrà infortuni e potrà allenar si con continuità potrà dare una mano nella nostra rincorsa. E’ un giocatore speciale, può fare la differenza e mi aspetto molto da lui per il 2011. Su que sto ci scommettiamo. Si sta comportan do bene. Adriano se sta a posto fisica mente può fare grandi cose. Nell’ultimo mese ha trovato la forma fisica ideale e spero che da gennaio possa aiutarci. Ci siamo incrociati al parcheggio per la Parata delle Stelle, è carico e non vede l’ora di tornare in campo. Comunque è sempre difficile dare consigli a un com pagno. Gli ho spiegato un po’ di cose di Roma, gli ho detto che bastano due par tite per cambiare tutto e questo è suc­cesso anche a lui. Ha incontrato qual che difficoltà all’inizio, ma ormai sono superate».



La Roma ha tre centrali tra i più for ti al mondo, ma la difesa continua a prendere troppi gol. Perchè?



«Il discorso non riguarda un singolo reparto. Magari a volte succede che tut ta la squadra non riesce a fare un buon lavoro. Ma nelle ultime partite siamo migliorati molto, ci sono state gare in cui non abbiamo preso gol, non solo a Milano. Quella di San Siro comunque resta una partita da portare da esempio per quello che dobbiamo fare in fase di fensiva. Abbiamo concesso pochissime occasioni».



Le dispiace non essere stato preso in considerazione per il nuovo corso della Nazionale brasiliana?



«Il discorso non lo considero chiuso. Ci aspettavamo un periodo di cambia menti dopo il Mondiale. Bisognava vol tare pagina e puntare sui giovani, è giu sto così. Il nuovo c.t. ha detto che all'inizio difficilmente avrebbe puntato sui centrali che avevano disputato il Mon
diale. Io spero di fare bene nella Roma e poter tornare in Nazionale. Se mi chia ma è sempre un piacere giocare per la rappresentativa del mio Paese. Se non mi chiama rispetterò le sue scelte e cer­cherò di fare sempre meglio. Non sarò mai io a chiudere le porte alla mia Na zionale ». 



Torniamo al campionato. Qual è l’av versaria più insidiosa nella lotta per lo scudetto?



«Quest’anno ci sono quattro o cinque squadre che possono arrivare in fondo. Non è una lotta a due come negli anni passati. Il Milan finora ha avuto più con tinuità e merita il primo posto. La Lazio sta lì e gioca bene. La e il Na poli possono dire la loro. Inoltre l’Inter con Leonardo risalirà sicuramente».



La Lazio è cresciuta con l’arrivo di Hernanes. E’ stato il suo connazionale a fare compiere il salto di qualità?



«E’ un bravissimo giocatore, lo cono scevo perchè eravamo stati insieme in Nazionale. La Lazio ha avuto la fortuna di fare un ottimo acquisto».



Quest’anno la rosa della Roma è più competitiva e anche più numerosa. C’è stato qualche malumore nell’accettare la panchina. Lei pensa che Ranieri rie sca a gestire la situazione?



«Penso che sia possibile senza proble mi. Lo scorso anno quando è arrivato la squadra stava molto male. E’ sempre più facile quando arrivi in un ambiente nuovo e i risultati ti danno subito ragio ne. E magari qualche problema che c’era non è venuto fuori. Quest’anno i risultati all’inizio non arrivavano e c’è stato un po’ di nervosismo. Ma si sono ingigantite situazioni che non esisteva no. Io non credo che ci siano problemi all’interno dello spogliatoio. Il gruppo c’è, è compatto. Parliamo molto tra noi. Si parla di tutto, soprattutto di vincere. I problemi sono più all’esterno che al l’interno ». 



Tra i brasiliani è in partenza Julio Baptista
 



«Se va via mi dispiace, è un amico, gli voglio bene. Ma le decisioni spettano a lui e alla società».



Avete chiuso il 2010 con il maggior numero di punti conquistati. Il 2011 può essere l’anno della Roma?



«Può esserlo, dipende solo da noi. Per centrare qualche traguardo importante dobbiamo dare il massimo e vogliamo farlo, continuando a lavorare con l’obiettivo di regalare ai nostri tifosi grandi soddisfazioni. Speriamo che sia un anno più bello e più... concreto».



Capitolo società. La Roma è in vendi ta. Lei da giocatore e da professionista che ha dimostrato attaccamento alla maglia cosa si aspetta?



«Non mi piace entrare in questi argo

menti, io preferisco parlare sul campo. Mi auguro il meglio per la Roma. Spero che finisca in buone mani e che chi ar riva si impegni per costruire una Roma più forte. Per fare una squadra di alto li vello ci vuole una grande passione».



Il suo futuro, la Roma. E poi? 



«Ho un contratto con la Roma fino al 2013 e lo voglio rispettare. Poi, se le porte fossero aperte, vorrei tornare al Flamengo. Lo penso da quando sono andato via».