La penna degli Altri 16/12/2010 20:24
Roma ora o mai più

L'ultima a riuscirci è stata la Juventus che ha violato San Siro il 30 ottobre, mentre la Roma non ha mai vinto in trasferta in questo campionato. Per invertire la rotta bisogna innanzitutto fermare Ibrahimovic. «Ci vorrebbe un gabbione» scherza l'allenatore romanista che da par suo punta molto sul grande ex Borriello, scaricato dal Milan proprio per far posto allo svedese. Stasera giocherà in maschera, «ma non credo che gli darà fastidio». Le notizie dall'infermeria non aiutano Ranieri a trovare altre certezza: Vucinic è casa con Cassetti e in porta ci sarà quello che nelle gerarchie viene per terzo. «Ma io mi fido di Doni» assicura il tecnico mentre su Totti si tiene abbottonato. «Gioca? Vediamo» risponde Ranieri ormai abituato a risolvere l'enigma formazione all'ultimo istante.
Su Pizarro pare aver già deciso. «Ci ho parlato visto che ovunque leggo che c'è un caso. Sono andato dal giocatore e gli ho chiesto se tutto andasse bene e lui mi ha assicurato che è tutto a posto, ma che vuole essere reinserito per gradi». Oggi non è il giorno adatto agli esperimenti. La Roma deve chiudere un anno comunque indimenticabile con la partita più difficile. «Nel 2010 siamo la squadra che ha fatto più punti, segno che abbiamo fatto bene. Ma per questa stagione non possiamo essere contenti. Un problema di motivazioni? Non è la prima volta che succede - riconosce Ranieri - anche con Spalletti era stato così. Dopo un ottimo campionato è difficile ripetersi. Ma io ai ragazzi non posso rimproverare nulla perchè danno sempre il massimo».
E lui, che è ancora senza contratto? «Sono carico perché voglio sempre il massimo, da me e dagli altri. Quindi o si cambia l'allenatore, o si continua a lavorare bene come stiamo facendo». Dal gioco e dai risultati si direbbe il contrario. L'allenatore resta sulla difensiva e per rilassarsi un po' deve volgere lo sguardo alle novità che arrivano da lontano. Mentre a Nyon i giallorossi pescano la pallina giusta, «ma lo Shakhtar è una buona squadra», a Londra Ancelotti giura che «è ancora troppo presto per il mio arrivo alla Roma». Occhio pero: nel mercato il tempo passa più velocemente.