La penna degli Altri 20/12/2010 12:01
«Ricomincio da Milano»
Il tecnico alla vigilia della partita che lo ha riconsegnato alle cronache giallorosse aveva detto di avere fiducia in lui e che nulla, nemmeno un ribaltamento delle gerarchie attuali tra i pali, poteva essere esclusa. A Milano Doni ha risposto presente sul campo: non ha fatto tanti interventi determinanti, ma uno solo nel primo tempo su Ibrahimovic lanciato a rete. Fanno così i grandi portieri: pochi interventi, ma decisivi. Lo ha riconosciuto a fine partita lo stesso Ranieri, che quando cè stato da attribuire i meriti per la vittoria col Milan non si è dimenticato di lui. «Doni nel primo tempo ci ha salvato il risultato: a tu per tu con Ibrahimovic, è stato fondamentale il suo salvataggio, poi la squadra ha preso fiducia e abbiamo preso in mano la partita». E si è ricordato di lui anche Daniele De Rossi, che ha parlato da capitano (aveva la fascia al braccio visto che Totti era in panchina) alla fine della partita. «Doni - le parole di Daniele - è dopo Buffon il portiere più forte che conosco. Ha giocato bene e male, a volte ha giocato infortunato. A volte qualcuno (non dice proprio così n.d.r.) ha parlato male di lui in radio tentando di fargli terra bruciata intorno. Ma il gruppo lo ha sempre protetto e accettato. Fermo restando che anche Bertagnoli sta facendo benissimo, Doni è il numero uno».
Parole che hanno fatto piacere ad Alexander («ringrazio Daniele per quello che ha detto»), che comunque si è sempre sentito molto stimato dai compagni di squadra. Anche Totti, ad inizio stagione, sul suo sito internet spese delle belle parole per lui, che dopo la gara di Milano è sempre più convinto a rimanere nella capitale per giocarsi tutte le sue chance di riconquistarsi un posto da titolare. Perché lui si sente e si è sempre sentito titolare di questa squadra, e non ha nessuna intenzione di andarsene proprio ora che la luce alla fine del lungo tunnel imboccato lo scorso anno è vicinissima. Eppure le offerte non mancano, e ancora oggi ci sono un paio di squadre che lo vorrebbero già a gennaio: il Malaga e lAston Villa si sono fatte vive con la società giallorossa, e Ranieri ha dato il suo assenso alla cessione a gennaio. Il discorso del tecnico, in realtà, è generale e riguarda tutti i calciatori che non si sentono protagonisti a Roma: «Chi vuole andare via ha sempre detto può farlo perché io non trattengo nessuno». E vero però anche il discorso contrario, perché non più tardi di venerdì lo stesso Ranieri ha detto« io non chiudo la porta a nessuno». E Doni, insomma, che deve decidere e in questo momento non si vuole muovere da Roma. E ripartita la sfida con Julio Sergio, che non è mai stato un suo amico ma un semplice collega. E che dal punto di vista psicologico non sta vivendo benissimo la risalita del collega: ieri mattina avrebbe telefonato ad un dirigente giallorosso per avere delle rassicurazioni sul suo ruolo di titolare. Impossibile sapere cosa gli è stato risposto.