La penna degli Altri 20/12/2010 10:14

Ranieri, scelte eclatanti ma spesso vincenti

La prima vittoria giallorossa, in questa stagione, è arrivata tardi: alla settima partita ufficiale, nei minuti di recupero contro l’Inter, dopo quattro sconfitte e due pari, quattordici reti subite e appena cinque segnate. E le scelte del tecnico — prima e dopo — hanno fatto spesso scalpore, rafforzando uno stereotipo che lo ha accompagnato nella sua carriera: «nell’abbondanza, si incarta».



A suscitare polemiche sono stati una serie di episodi controversi anche successivi al primo ciclo di risultati scadenti. Soprattutto l’esclusione di Menez a Monaco, la sua sostituzione a e il cambio contestato da Borriello, sempre al San Paolo, aprirono il processo a carico del mister giallorosso. Eppure, come dimostra anche l’ultima sfida, contro il Milan, sono altrettante le circostanze in cui il campo gli ha dato ragione. Con l’Inter fu illuminata la scelta di avvicendare con Vucinic a un quarto d’ora dal termine; il montenegrino segnò il gol della vittoria.

Pure nel derby Ranieri sbagliò poco o nulla, seppur «facilitato» dalla di . Ma anche le decisioni più sbalorditive — Adriano e Simplicio (doppietta) in campo contro il Chievo e , Pizarro, Menez e Borriello tutti insieme in panca — avevano legittimato Ranieri prima del suicidio difensivo che costò il 2-2.



Da ascrivere a suo merito anche l’intuizione Greco, subentrato a Menez a Basilea e autore del gol decisivo in una gara cruciale nel girone di . E contro il Bayern fu determinante l’ingresso in campo di , alla mezzora della ripresa al posto di Brighi, giusto in tempo per lanciare Borriello verso la porta e firmare poi il rigore vincente.