La penna degli Altri 07/12/2010 09:18

Ranieri prova il suo tridente

L’allenatore giallorosso, dal giorno che l’ex attaccante del Milan ha messo piede nella Capitale, cerca di trovare la quadratura del cerchio e punta spesso, per non dire quasi sempre, su Menez più Francesco e Borriello. Così dovrebbe fare anche domani sera a Cluj (anche se dei tre Jeremy è il più a rischio, vista anche la diffida), soprattutto perché ieri a Trigoria ha provato ripetutamente questa soluzione. Vista, per la prima volta, nella sfortunata trasferta di Cagliari l’11 settembre. In campionato hanno giocato insieme tutti e tre più della metà delle partite e quasi 7 volte su 10, con tutti e 4 a disposizione, ha preferito lasciare fuori Vucinic.

Tornando al Sant’Elia, la gara non può fare testo: i tre infatti giocano insieme solo per 25 minuti, prima che sia costretto a lasciare il posto a Guillermo Burdisso, chiamato a sostituire il fratello espulso. Borriello va avanti per tutti i 90 minuti, il francese lascia il posto a Baptista al 19’ del secondo tempo.

La settimana successiva, contro il all’Olimpico, Ranieri ripropone lo stesso tridente, che dura fino al 23’ del secondo tempo quando, sempre Menez (tra i giocatori più sostituiti della serie A), lascia il posto a Simplicio. A Brescia, nel turno infrasettimanale, non c’è e tocca, dal primo minuto, a Jeremy, Borriello e Vucinic. Il francese gioca solo un tempo, poi lascia il posto ad Adriano, mentre Mirko esce al 16’ della ripresa sostituito da Julio Baptista. Quattro giorni dopo c’è il big match contro l’Inter e Ranieri dà ancora fiducia a , Menez e Borriello. Ma a risolvere la partita, all’ultimo secondo, è Vucinic, che era entrato a un quarto d’ora dal termine al posto di .


 

, sempre coi due "intoccabili" a fianco, gioca dal primo minuto anche a , il 3 ottobre, ed è l’unico a rimanere in campo per tutti e 90 i minuti, mentre il numero 94 rimane nello spogliatoio dopo l’intervallo sostituito da Brighi. Ventidue minuti dopo è Borriello ad abbandonare il campo, sostituito da Vucinic il quale, così come Menez, salta Roma-. In quel caso, è il 16 ottobre, la coppia d’attacco è formata solo da Francesco e Marco. La settimana successiva, al Tardini, è Vucinic a partire dal primo minuto con il e Borriello, ma il tridente dura solo un tempo visto che nell’intervallo lascia il posto a Simplicio e il numero 9, sette minuti dopo, viene sostituito da Baptista. Il 30 ottobre Ranieri cambia e decide di lasciare Menez in panchina. Giocano gli altri tre, per il francese solo i 7 minuti finali. La settimana successiva c’è il derby: è squalificato, Menez, Borriello e Vucinic giocano una grande partita e la Roma stravince. Punto.

Passano altri tre giorni, nuovo turno infrasettimanale, stavolta all’Olimpico contro la : tocca ancora una volta a Vucinic partire dalla panchina, con e Borriello che giocano per 90 minuti, mentre Perrotta entra al 18’ della ripresa al posto di Jeremy, cui lo stadio tributa una meritatissima ovazione. Tre giorni dopo si va a Torino contro la , il coinvolge Borriello, che entra solo al 22’ del secondo tempo al posto di , partito titolare con Menez e Mirko alle spalle. Con l’Udinese si torna al tridente "solito", così come a Palermo, con Vucinic rimasto a Roma per un problema alla caviglia. Col Chievo la rivoluzione. Adriano e Vucinic titolari, - Menez-Borriello ancora una volta insieme, solo che stavolta in panchina. Dove, con ogni probabilità, non rimarranno domani sera a Cluj. In , per loro, si tratterebbe di un debutto dal primo minuto. Nella prima partita del girone, Ranieri gioca con Borriello e , poi sostituito da Menez, mentre in casa col Cluj è Borriello a partire dalla panchina, con tanto di grande gol sotto la Sud, e , Vucinic e Menez titolari.

 

Il 19 ottobre, nella disastrosa sfida casalinga col Basilea, tocca di nuovo a e Marco, mentre al ritorno, nella prima - e unica - vittoria esterna di questa stagione, è l’attaccante napoletano a partire dalla panchina. Debuttano Menez, Vucinic e : il primo al 28’ della ripresa lascia il posto a Greco, il secondo a Borriello. Nell’epica vittoria col Bayern, invece, tocca al rimanere in panchina, salvo poi entrare a un quarto d’ora dalla fine per Brighi. E’ quello il momento in cui le 4 punte giallorosse sono tutte insieme ma, come spiegherà poi Ranieri, «era una situazione particolare, in cui dovevamo rimontare.

Non vedremo spesso questa soluzione».

I numeri, come si è visto, confermano le sue parole. Quello che ne ha fatto più le spese, fino ad ora, è stato Vucinic, che infatti, a un momento splendido nella vita privata - poco più di un mese fa è diventato papà di Aleksandar - alterna giorni difficili sul fronte professionale: Mirko non si sente un punto fermo della squadra, come invece accadeva la scorsa stagione, e non accetta l’idea di essere considerato una riserva. Anche se non ha mai creato problemi, vorrebbe giocare con più continuità e, magari, gradirebbe anche un ritocco dell’ingaggio, che al momento è di circa un milione e 800mila euro netti a stagione. Non poco, certo, ma non all’altezza dei top player romanisti, alcuni dei quali, come Adriano, giocano col contagocce.

E questo, alla dirigenza giallorossa, il montegrino l’ha fatto presente. Senza considerare, poi, le sirene inglesi (e anche del Nord Italia) che cantano senza sosta