La penna degli Altri 13/12/2010 09:54

"Pizarro? Non accetta il turnover"

E giustamente inviato e opinionisti di Sky Sport (Massimo Mauro e Mario Sconcerti) non si tirano indietro. La prima domanda è soft: «Ranieri, ha nostalgia delle geometrie di Pizarro?». La risposta è affermativa: «Certo, mi mancano». «E allora perché non gioca più?». «Perché è reduce da un’influenza, e prima era stato infortunato». Ma la spiegazione non convince. E allora: «Scusi, non è che c’è un caso Pizarro?». Apriti cielo. Qui comincia il Ranieri show. «Pizarro non è un problema, per voi sì perché cercate sempre la polemica. Eravate più bravi quando facevate l’analisi critica delle partite, ora state scadendo. Se continuate così, piano a piano a Roma non vi vedrà più nessuno, mi ferma la gente per strada per dirmelo». E se ne va. «Scaduto il tempo».

Tutto torna Tralasciando la replica di Mauro su repubblica.it («Un Ranieri così fa male alla Roma e al calcio»), a voler interpretare questo sfogo, il minimoche si possa dire è che Pizarro è diventato il nervo scoperto di Ranieri, quasi come se l’allenatore si sentisse tradito. Tanto che mezz’ora dopo, in sala stampa, piano piano si avvicina la verità. «Volevamo restare la solita Roma con 11 titolari o diventare una rosa ampia e competitiva? Il è una novità che riguarda tutti: difensori e attaccanti lo hanno accettato, forse David ancora no. Se si è dispiaciuto perché una volta potevo schierarlo ed è rimasto in panchina, mi dispiace, ma non posso farci niente». In questo quadro ci sta bene pure una Rosella Sensi furiosa che a tarda sera prende le difese di Ranieri polemizzando con Mauro. «Voi state sempre ad inventare — aveva invece detto parlando di Adriano—: il brasiliano è e resterà un giocatore della Roma».

Peccato che lo stesso agente di Adriano, Gilmar Rinaldi, apra ad una possibile fuga. «Comunque non in contrasto con la Roma». Ma il finale — registrato che Borriello ha il seno mascellare fratturato, contro il Milan giocherà con una maschera, poi si opererà —, è tutto di Ranieri. Si parla del ritorno in campo di Doni. «Pensate che non l’abbia fatto giocare per input superiori della società? Solo una volta nella mia carriera un presidente mi ha chiesto di non schierare un calciatore, minacciando di cacciarmi via. Io lo feci giocare e quello il giorno dopo mi esonerò». Prima di andare, svela: «Era il e il giocatore Massimo Mauro».