La penna degli Altri 22/12/2010 10:42

Non è più la Roma di Totti



I 17 punti su 24 raccolti nelle ultime otto partite parlano chiaro: per ritrovare se stessa (almeno sotto il punto di vista dei risultati), la Roma ha dovuto rivedere le gerarchie interne rinunciando ai suoi monumenti ed eleggendo nuovi protagonisti: Mexes, Simplicio, Menez e Borriello. Il nuovo asse portante parte proprio da Mexes. Il difensore francese ha giocato più di tutti in difesa surclassando Burdisso che Ranieri, in estate, riteneva «indispensabile» al punto da far spendere alla Roma 8 milioni per riscattarlo dall’Inter. Soldi che sarebbero serviti per puntellare le fasce.



Mexes è tornato a essere il difensore insuperabile di un paio di stagioni fa, ha riconquistato la nazionale e contro il Milan ha vissuto la sua notte magica annullando un certo Ibrahimovic. A febbraio, però, il francese potrebbe giocare in un’altra squadra. Il rinnovo contrattuale promesso da mesi non è arrivato e Mexes si è stufato di aspettare. Un paradosso. Come quello di Pizarro. La notizia del suo infortunio (che risale a due mesi fa) sembrava una sciagura, come se senza il cileno non si potesse giocare. Dal suo rientro (un mese fa) Pizarro ha giocato solo una volta, collezionando la miseria di 67 minuti e generando una polemica ancora non risolta con Ranieri.



L’intoccabile del centrocampo è diventato l’ex-oggetto misterioso Simplicio: 715 minuti giocati, più di tutti nella Roma degli utlimi due mesi. La rivoluzione ha coinvolto anche il reparto offensivo. Intorno alla coppia Menez-Borriello Ranieri ha costruito la nuova versione della sua squadra: il francese libero di inventare e all’ex-milanista il compito di fare gol (finora 11). A pagare dazio sono stati capitan e (soprattutto) Vucinic. Il montenegrino ha giocato solo 3 volte negli ultimi due mesi e un suo addio a gennaio non è affatto da escludere.