La penna degli Altri 24/12/2010 09:44

Letterine giallorosse

GASPORT (A. CATAPANO) - 
panzone e rubizzo della foto è datato, Babbo Natale lo faceva nello spot di un anno fa, oggi è stato retrocesso a elfo (sarà un segno dei tempi?). Detto che quest’anno — per mole e popolarità tra i più piccoli — il costume da Babbo Natale se lo meriterebbe Adriano (che infatti appena sbarcato a Rio, giurano i siti brasiliani, si è divorato una porzione di coda alla vaccinara), pure il aiutante basta a avanza per farsi carico di richieste, letterine, attese, corse sotto l’albero di tutti i romanisti. Il capitano Intanto, lui per sé ha chiesto solo una bottiglia del miglior mangiaruggine: di facile applicazione, non evapora, non cola, ha altissima resa. Sfrutterà la pausa natalizia per più applicazioni, spera di ripresentarsi tutto cromato, senza segni, quasi come nuovo. Il 2011 sarà per un anno spartiacque, nel bene o nel male: gli dirà quali e quanti obiettivi può ancora raggiungere, se i gol di Roberto Baggio in SERIE A 205), se una parte principale nelle recite della Roma, se un trofeo da capitano giocatore. Se, insomma, dei progetti giallorossi sarà ancora davvero un «pilastro (copyright Claudio Ranieri)» .

L’allenatore (a tempo?) Da sir a sor Claudio, sarebbe carino che il Natale ci restituisse almeno il signor Ranieri. Lui probabilmente ha chiesto a Babbo Natale un contrattino, perché dopo tanto peregrinare qui si è accomodato bene (anche se per il futuro si fa il nome di Gasperini). Le ultime dichiarazioni, rilasciate dopo la vittoria sul Milan, lo hanno proposto in versione biblica e ottimista. «La Roma è una stella cometa per noi, dobbiamo seguirla sempre — ha detto —, il nostro progetto vincente è soltanto all’inizio» . Magari vincente lo diventerà, nei primi mesi del nuovo anno. «Perché nel 2011 possano arrivare finalmente le soddisfazioni che meritiamo» , ha chiesto . Di complimenti, belle parole e vigorose pacche sulle spalle, i romanisti ne hanno abbastanza. Ranieri— re del 2010 per vittorie (singole) e punti— ci crede, beato lui. «Nonostante la partenza falsa, ci siamo rimessi in carreggiata, la svolta è arrivata con le vittorie su Basilea, Lazio e Bayern. Ora puntiamo allo scudetto, la squadra ha tutto per fare ancora meglio nel 2011» , ha ribadito ieri a Mediaset. A quel punto, chi avrebbe il coraggio di non rinnovargli il contratto? Nemmeno gli americani, forse.

La presidente (a tempo) Senza punto interrogativo, anche se lei spera sempre di rientrare dalla finestra. Adriano con la sua ingenuità ha annunciato a tutta Rio de Janeiro che «il prossimo proprietario sarà americano, così mi hanno detto» . Così, difficilmente la Sensi troverebbe uno strapuntino nel prossimo cda giallorosso, le toccherebbe ripiegare su un posto nel calcio o nello sport italiano, magari un ruolo nel comitato organizzatore di Roma 2020. Del resto, presidente o no, «io resterò sempre una grande tifosa della Roma e continuerò a frequentare lo stadio» , ha promesso.

Il talento (a tempo) A proposito di promesse— scoperto che il prestito di Behrami costa un milione e quello di Sculli 800 mila euro— parte delle future fortune giallorosse passerà dai piedi di Jeremy Menez, il francesino perennemente atteso alla definitiva consacrazione: se acquisterà continuità, l’unica virtù di cui ancora difetta. Ne beneficerà lui, la Roma e anche i bleus di Francia.

I patrimoni (da valorizzare) Qualcuno si è un po’ perso per strada, a qualcun altro potrebbe capitare prossimamente.Vucinic e Pizarro sono due carichi da calare nei primi mesi del 2010 per vincere la partita: se lo meritano (erano due insostituibili, ricordate?), se lo aspetta la squadra per fare un ulteriore, magari decisivo, salto di qualità. Mexes, invece, si aspetta un altro sontuoso contratto, o un foglio di via per andare a cercare gloria (e soldi) altrove, forse a Milano. Lo ha chiesto a Babbo Natale, quello vero eh.