La penna degli Altri 08/12/2010 11:53
Linquietudine di Claudio e lidentità da ritrovare
NUMERI - Per guadagnare un posto negli ottavi, alla Roma basta un pareggio. Obiettivo non impossibile contro una squadra che sta vivendo una stagione decisamente tormentata, al terzo cambio di panchina, ottava nel proprio campionato, ultima nel girone di Champions con appena tre punti. Ma anche un dettaglio numerico che, in qualche maniera, spiega anche le sofferenze di Ranieri: in cinque partite la Roma ha incassato dieci gol, appena uno in meno di quelli subiti dal piccolo Cluj. Un segno di evidente difficoltà, un segno che spiega anche gli ultimi, sorprendenti risultati in campionato: la larga sconfitta col Palermo, il pareggio con il Chievo dopo aver accumulato un vantaggio ( due gol) che dovrebbe essere rassicurante, soprattutto per una Grande. Ranieri garantisce che la Roma «ha voglia di lottare», che «non abbiamo alzato bandiera bianca».
Dichiarazioni degne di un generale che si prepara a lanciare una offensiva. Ma il problema è che nella ricerca della Roma migliore, l'identità della squadra un po' è andata smarrita. E con l'identità i meccanismi che garantiscono solidità. La medicina per sanare il malanno per Ranieri è semplice: attenzione e furbizia. Ma forse non si tratta solo di questo, forse c'è qualcosa di più, forse c'è anche qualcosa che non funziona in questo turn over che il tecnico definisce «cosa nuova» ( quindi «non indolore come tutte le cose nuove ») . L'umore del tecnico, la sua malmostosità forse è il frutto di critiche considerate ingiuste, ma forse anche dietro quella sua metamorfosi c'è qualcosa di più profondo che riguarda più che i rapporti con l'esterno, quelli con l'interno. Cluj non è un bivio, però, nel mezzo di un percorso accidentato può essere una tappa fondamentale fondamentale nella ricerca del tempo perduto.
OBIETTIVO - Forse per questo Ranieri indica con sicurezza l'obiettivo: la terza vittoria consecutivo nella Champions nella speranza che riesca ad avere poi in campionato lo stesso effetto taumaturgico della prima ( quella sul Basilea) che aprì la strada a tre successi e un pareggio, una serie che aveva riportato la Roma a ridosso delle posizioni di vertice. Ma è chiaro che la soluzione dei problemi non è in un tocco di bacchetta magica. Ci vuole qualcosa di più concreto, ci vuole quella identità smarrita.