La penna degli Altri 14/12/2010 10:14

Il turnover è indigesto. A Ranieri


Va bene, nel senso che ci può stare, quando si perde e magari di brutto. Quando si pareggia e subendo una rimonta. Non si capisce, però, la costante. Soprattutto negli ultimi due casi, in e in campionato, a quattro giorni uno dall’altro. A
Cluj, a qualificazione conquistata. All’Olimpico, dopo il successo contro il Bari. Adesso, insomma, saltano i nervi ai giallorossi pure se si vince. Ranieri partecipa allo spettacolo in prima persona. Si arrabbia in diretta tv, addirittura se ne va, lasciando la postazione e il microfono. E non nega nemmeno lo stato d’animo di una squadra ormai ingestibile nelle plateali esternazioni. Meglio i vaffa che niente, dice testualmente il tecnico, trovando in quel continuo mandarsi a quel paese le giuste (e ultime) motivazioni di un gruppo agitato e fragile.

Litigare è il risultato più frequente. Perché, fatto banale e forse scontato, la mancanza di risultati non fa gruppo e armonia. La Roma, e non per il quinto posto in classifica a 10 punti dal Milan, non è più quella della scorsa stagione: nessuno, nemmeno a Trigoria, nasconde la triste realtà. Inutile stare a celebrare il record dei punti nel 2010, superiore a quello di tutti gli altri club. Ranieri, uno dei confermati delle squadre di vertice insieme con Reja, Mazzarri e Delio Rossi, è tra l’altro l’allenatore che nell’anno solare ha fatto più punti (e tanti) degli altri. Ma, cosa che più conta in questi giorni, è in evidente difficoltà dall’inizio della stagione. Non è più lui. Ormai si sente in piena solitudine sulla panchina tanto inseguita, perché la società non ha più intenzione di offrirgli il rinnovo del contratto. E si ritrova solo anche nello spogliatoio, perché i giocatori, quasi tutti, gli contestano ogni scelta, in partenza e in corsa che sia. Attenzione: non gli giocano contro. Però, si guardano bene da condividere i suoi interventi.

La crisi nervosa è la conseguenza di quella tecnica che è da tempo sotto la lente di ingrandimento. Se ne dicono tante: preparazione sbagliata, confusione tattica e giocatori svogliati. E altro. Forse, però, è molto più semplice trovare il motivo del rendimento deludente. La Roma ha un organico troppo ricco. Qualcuno può anche mettersi a ridere, ma il lusso non si sposa bene con Ranieri, allenatore pratico e lineare. Il turn over proprio non gli appartiene: è indigesto prima a lui che alla squadra. Ha troppo e raccoglie poco.