La penna degli Altri 29/12/2010 09:18

Il ministro del centrocampo è pronto a lasciare la sua poltrona

Pizarro si aspettava maggiore riconoscenza per quanto ha dato tanto alla Roma nei suoi 4 anni e mezzo di militanza giallorossa. Sia agli ordini del «maestro» Spalletti, sia nella scorsa stagione con Ranieri. Poi il rapporto con l'allenatore romano si è complicato. Nei giorni più «caldi» della crisi di inizio campionato, Pizarro è stato sempre uno dei più duri con Ranieri quando è stato chiamato ad intervenire. Si narra di confronti ad altissima voce anche con qualche dirigente. La svolta tattica verso il rombo ha fatto il resto: con questo sistema di gioco la convivenza con è complicata. Ranieri non la pensa esattamente così, eppure ha dato sempre meno spazio al Peq. Che poi si è infortunato e ha spinto più del dovuto per non perdersi il derby. Ha accettato di sottoporsi a un'infiltrazione pur di giocare contro la Lazio ma Ranieri lo ha tenuto per 90 minuti in panchina. Quel giorno tra i due è calato il grande gelo. «Non c'è nessun caso Pizarro» ha tuonato l'allenatore nell'ormai celebre litigata in diretta tv con i giornalisti di Sky. «Sta recuperando dall'infortunio e mi ha chiesto un rientro graduale» l'ulteriore spiegazione del tecnico. Ma nessuno si sorprenderà a Trigoria quando Pizarro chiederà di partire. I dirigenti se lo aspettano e provano a giocare d'anticipo. «È uno dei giocatori più importanti della nostra storia dopo Falcao» dice il ds Pradè. «Il centrocampista cileno - si legge in un comunicato pubblicato ieri con inedita solerzia sul sito del club giallorosso - non è da ritenersi oggetto di eventuali trattative di mercato». Vero. Perché il Peq vuole andarsene ma non ha offerte concrete tra le mani. Il non può accontentarlo sul lato economico, in passato si è mosso il , adesso potrebbe riaffacciarsi lo Zenit. Se chiama Spalletti, Pizarro non potrà dire di no. E la Roma?