La penna degli Altri 21/12/2010 09:17
Francesco apre agli States: quì si sente di troppo

IL MESSAGGERO (R. RENGA) -
Totti non avrebbe mai immaginato che la sua storia giallorossa potesse finire così, con un tecnico romano che lo spingeva alladdio, con i tifosi che non si sorprendono, con i dirigenti che non dicono niente. Pensava che prima o poi anche lui non ce lavrebbe fatta più, sommerso dagli acciacchi e dalletà. A quel punto avrebbe alzato la mano e detto addio, per mettersi seduto accanto a Bruno Conti, cui avrebbe rubato il mestiere. Non oggi. Perché questa condizione fisica laveva avuta solo ai tempi di Zeman, quando faceva il servizio militare e giocava con i capelli rasati. Larrivo del suo amico Borriello ha spinto Ranieri ad arretrarlo, posizionandolo in un settore in cui fatica a ritrovarsi: per troppi anni ha fatto tutto lui, gol e inventore di gol altrui, per sentirsi ora compiutamente Totti. Così fatica a trovare la rete e forza il tiro ogni volta che riesce a vedere la porta. Questo non significa che sia finito. E perché mai ad appena trentaquattro anni? Del Piero di anni ne ha due in più, Zanetti tre, Di Vaio e Nesta la stessa età. E nessuno si permette di discuterli o di considerarli ex. A Milano Ranieri gli ha preferito Adriano, giustificando così la scelta: mi servivano due giocatori che potessero andare in profondità. Adriano in profondità?
Il brasiliano ha caratteristiche diverse e di sicuro la Roma non ha vinto a Milano perché Adriano ha giocato al posto di Totti.
Che adesso si sente un peso ed è certo che un peso lo valuti chi nella Roma prende le decisioni. Nel calcio, lo si è detto tante volte, non esiste la riconoscenza e forse è giusto, perché un calciatore viene lautamente pagato per svolgere al meglio la sua professione. Però Totti poteva andarsene al Real, squadra con la quale avrebbe vinto e guadagnato di più. Non lha fatto e questo dovrebbero forse rammentarlo quanti ora lo stanno scaricando. La situazione che si sta creando, il clima che si respira attorno al capitano (ex capitano), tutto congiura a far sì che Totti possa decidere di farsi da parte, togliendo il disturbo a andarsene altrove a svolgere il suo lavoro. Non in Italia, ma allestero. Negli Stati Uniti hanno puntato su Del Piero, Buffon, Inzaghi, Nesta, Pirlo e Totti. Calciatori ancora in grado di far divertire gli appassionati locali e di lanciare il campionato Usa. Totti a Santa Monica? Triste. Resta da chiedersi come mai Ranieri preferisca Adriano a Totti e, visto che ci siamo, Simplicio a Pizarro. Riteniamo che le scelte abbiano solo basi calcistiche e che Totti e Pizarro vengano visti come i portabandiera del calcio di Spalletti, che lattuale tecnico non ama, preferendo una sana difesa a un insano (ai suoi occhi) attacco. Ha fatto benissimo De Rossi a difendere Doni, che nella Roma giocò, rovinandosi la reputazione per amor di club, con un buco nella cartilagine. Altri si sarebbero tirati fuori, lui no. E lhanno considerato finito. La verità è che la Roma ha tre grandi portieri: Doni, Julio Sergio e Lobont.