La penna degli Altri 04/12/2010 11:13

«Facciamo vedere chi è la Roma»



MERCATO E BORRIELLO - Ranieri parla volentieri della questione mercato. In questi giorni circo­lano molte voci sul possibile ri­torno di Adriano in Brasile. Ma il tecnico estende il discorso in generale:« Adriano sa che il mio spogliatoio è sempre aper­to. E' difficile re­plicare a indi­screzioni che escono su organi di informazione dall'altra parte dell'oceano. Io non ne so niente di una sua even­tuale volontà ad andare via, ma dico che chiun­que, giocatori e allenatori, se non stanno bene in un posto è giusto che vadano via. Non si deve avere paura a cambiare. Se non fossimo alla Roma Adriano giocherebbe sempre, ma qui ci sono attaccanti più in forma di lui ».



Borriello in campo sembra un'anima in pena, il tecnico non lo boccia, anche se gli ha fatto qualche rilievo:
«In certe situa­zioni si dovrebbe far vedere un po' meno, dovrebbe evitare di gesticolare, già gliel'ho detto ». Qualche rimprovero lo ha fatto anche a Menez, dopo la presta­zione di Palermo e il francese questa volta potrebbe partire dalla panchina:«Tutti possono essere coinvolti nel . Cipuò stare nella crescita di ognu­no di noi di fare un passo indie­tro, non è un problema, Jeremy è un ragazzo intelligente, ha ca­pito gli errori, come tutti gli al­tri ».



MIRACOLI E CRITICHE - 
Il vero mi­racolo Ranieri lo fa ogni giorno, a governare in uno spogliatoio dove regna l'incertezza sul fu­turo:«Il presidente Sensi non ci fa mancare la sua guida, non avvertiamo questo senso di in­certezza. Sappiamo che dobbia­mo rispondere sul campo, non cerchiamo alibi per l'attuale si­tuazione societarie ». La Roma di Ranieri ha fatto più punti di tutti nel 2010 e nessuno nelle prime cinquanta partite alla guida della Roma ha fatto me­glio del tecnico di San Saba. Ep­pure la critica non gli risparmia nulla:« Io so che devo rendere al massimo e far rendere al massimo la mia squadra. Que­sto è il mio compito, poi i suc­cessi sono figli di tanti fattori. L'anno scorso siamo stati vicini allo scudetto perché una squa­dra lo stava perdendo. Non bi­sogna dimenticarlo. Quando so­no arrivato stavamo a zero pun­ti in classifica, e detto da voi questa era una squadra finita, con giocatori scoppiati. Invece mi sembrano ragazzi validi pie­ni di forza e di vitalità. Credo che il lavoro fatto sia stato posi­tivo e credo che gli sia stato da­to il giusto risalto. Quest'anno abbiamo avuto difficoltà e sonostateevidenziate».