La penna degli Altri 23/12/2010 10:00

«Con l’Imperatore si vince»

«Adriano ha buone possibilità di tornare nella nazionale brasiliana, di questo sono sicuro. Se ritrova il gioco e la personalità lui è un giocatore che può dare moltissimo semplicemente perché ha una dote meravigliosa: il talento. Credo che possa essere decisivo». Punto e basta, senza altri se e senza altri ma. Falcao la premessa la fa prima, ma la fa quasi per pudore, come dire "per troppa intelligenza": «Purtroppo a causa dei miei tanti impegni di lavoro non ho potuto vedere tutte le partite della Roma in questa stagione - dice assicurando ai suoi giudizi un marginale impossibile di errore - però credo che quello di quest’anno quello giallorosso sia un gruppo molto forte, che nonostante l’avvio un po’ difficile, fa ancora in tempo a essere protagonista».

Anche perché Paulo Roberto Falcao (esattamente lui: il cinque, la matematica della nostra storia) ha già individuato la svolta, il momento chiave, l’attimo alla Falcao: «A San Siro. - dice- contro il Milan i ragazzi di Ranieri hanno fatto un’ottima partita e credo che questa sia una vittoria in grado di cancellare qualsiasi problema ci fosse stato in precedenza. È un successo importante perché uno di quelli di quelli che fanno morale. Il fatto è che quando non vinci diventa tutto più difficile, mentre ora si può ripartire con un una ritrovata fiducia in se stessi. Semplice a dirsi, ma è così». Semplice per lui sicuramente. Semplice anche quando dice le cose più difficili, per esempio quella su Juan, un pilastro della Selecao, ma non per molto tempo ancora: «Per quanto riguarda Juan e la Nazionale, il nuovo ct ha detto molto chiaramente che il gruppo che andrà ai prossimi Mondiali dovrà avere un’età media di 26 anni, per cui, pur essendo un grande giocatore, lui è oltre quel limite. Chi invece può tornare nella Selecao, appunto, è Adriano». Appunto.

Il finale è un ricordo sincero di Enzo Bearzot. Tutto d’un fiato: «Ho avuto poche opportunità di parlare con lui, ma tutte le volte che l’ho incontrato ho trovato una persona seria, preparata e molto perbene. Diciamo che l’ho conosciuto attraverso Bruno Conti, che mi parlava spesso di lui e me lo descriveva come una bella persona e un bravo allenatore. Mi dispiace che se ne sia andato. Il Mondiale? Quando l’ho incontrato dopo Italia-Brasile abbiamo scherzato, gli ho detto "certo che con quello schema ci avete proprio demolito". Ripeto, non ci siamo parlati spesso, ma posso dire di conoscerlo attraverso Bruno Conti. Ho un bellissimo ricordo di lui».