La penna degli Altri 15/12/2010 09:21

Col Milan no limits già mille i romanisti

Gianluca, appena esce dalla banca prende subito il cellulare. Dall’altra parte c’è suo cugino: «Li ho presi, porta la macchina dal meccanico per i controlli che sabato si parte». C’è pure chi, come Alessandro, prenderà

il treno: «Preferisco muovermi con calma, con quattr’ore sto comodamente a Milano, mangio una cosa, guardo qualche negozio e vado alla partita. Il ritorno? Qualche passaggio lo rimedio di sicuro». Riccardo si guarda sorridente i biglietti freschi, freschi di stampa. Quasi non crede a quel ben di Dio: «Ti rendi conto, ci

fanno andare lì senza obblighi e limitazioni. Ma non è che Maroni si è sbagliato e domani ci dicono che è uno scherzo?». «Il rischio c’è fin quando non saremo dentro – gli risponde Paolo, un ragazzo che ha appena messo il suo scooter sul cavalletto – però godiamoci sto momento, in futuro vedremo». Andrea gongola:

«Dobbiamo andarci in 10.000 e riempire il settore con sciarpe e bandiere. Per l’onore di Roma». Ne fa una questione d’orgoglio anche Lauretta, avvolta dentro un piumino bianco e con uno sgargiante cappello di lana color arcobaleno: «Intanto mi preparo mentalmente per il gelo che troveremo a San Siro, ma non ci sarà neve o ghiaccio che terrà: andiamo compatti a Milano e facciamo vedere chi siamo».

 

Più cauto Lorenzo: «Sono soddisfatto per l’apertura del Governo alla trasferta. Però, non nascondo che sarà dura, anzi durissima. Giochiamoci le nostre chance e vediamo come va a finire». Tommy, invece, punta diretto su Ranieri: «Speriamo che non faccia come al solito, altrimenti Ibra ci massacra». Si schiera pure Elio sulla stessa linea del suo collega di fila: «Che sorpresa, non pensavo di poter tornare in trasferta. Mi auguro

che il mister faccia giocare Pizarro, altrimenti sono dolori». Sara, già proiettata alla magica notte del 24, sogna un regalone sotto l’albero: «Se prendiamo i tre punti col Milan, riapriamo il campionato. I giocatori devono metterselo in testa: possiamo ancora conquistare lo scudetto. Dateve ’na mossa».