La penna degli Altri 13/12/2010 10:01

Brutta e nervosa vince a fatica con i resti del Bari

E’ questa la timida metà campo inventata da Ranieri, che deve fare i conti con la di : non c’è posto, e non ci sarà fino alla fine, per Pizarro che invece era stato mandato al macello (al rientro) a Palermo. Un nervo scoperto, visto come il tecnico reagirà alle normalissime e ovvie domande del dopo: la storia dell’influenza, smaltita da un po’, tanto è vero che Pizarro siede in panchina col muso lungo, regge poco. La Roma vince perché non ne può fare a meno, perché Juan, il migliore, è bravo a sbucare sottomisura su palla inattiva (ma c’è fuorigioco, difficile da vedere), perché comunque lo stoico Borriello sa fare a sportellate anche con la mascella rotta (il rigore che guadagna è dubbio, ma il 2-0 che gli viene annullato nel finale sembra regolare) e perché Menez sa supplire nel giorno delle assenze di Vucinic e Adriano all’eclisse di , la cui lentezza sta diventando un problema molto serio.

Bari baby. Il vecchio Gillet deve avere un fatto personale col francese, visto il modo con cui nella ripresa, quando quello dilaga, gli nega almeno tre gol, oltre ad un altro miracolo compiuto su Borriello. Ventura, che nontrova nel signor Romeo l’uomo giusto per digerire imisfatti arbitrali patiti la scorsa settimana con la Samp, fa esordire Rinaldi, 23 anni e gomiti troppo allegri, al centro della difesa, e consegna una maglia da titolare al rifinitore Strambelli, 22 anni e piedi migliori del fisico. Il in realtà profuma molto di 4-6-0 e di attaccanti non si vede l’ombra anche quando vengono lanciati nella mischia i superbaby.

Il redivivo Doni, subentrato a , e soprattutto il prezioso Cassetti (suo anche un palo) salveranno poi il risultato. Il che il terzino rimedia nei minuti di recupero gli costerà il Milan. Può sembrare strano, ma è una perdita grave e un cattivo presagio.