La penna degli Altri 19/12/2010 11:22
Borriello riapre la corsa
La Roma ha giocata la partita come il suo tecnico laveva preparata. Aspettando il Milan, che è arrivato poco dalle parti di Doni nel primo tempo. Ha sfruttato anche la più brutta serata del Milan da tre mesi. Aveva perso lultima volta in casa contro la Juve, poi aveva preso il volo. Stavolta invece, con Ibra spento e fuori partita (a dimostrazione che se non è lui tutto il Milan nè di sicuro una bella parte), la squadra di Allegri non è mai stata arrembante e convinta. Ibra-Robinho-Boateng, il trio che aveva vinto le ultime gare (Brescia e Bologna) segnando 6 gol, ieri è naufragato in un mezzo a una difesa che ha puntato tutto, con successo, sul contropiede.
STRAORDINARIO MENEZ - Quando attaccava, la Roma era tutta nei piedi, nelle idee e negli spunti di Menez. Allinizionon era molto, ma altro non cera. Non cerano per esempio le sponde dei due interni, di Simplicio, distante dalla manovra, e di Brighi, che Ranieri aveva inserito per inaridire la fonte di gioco di Pirlo, confermato da Allegri sul centrosinistra. Quando Pirlo si è fatto male ed è entrato Seedorf nella stessa posizione, Brighi è rimasto lì, intorno alle caviglie dellolandese, ma senza dare contributi apprezzabili nella costruzione del gioco. Lo stesso si poteva dire di De Rossi, al rientro dopo la squalifica, piazzato davanti alla difesa dove incrociavano i percorsi di Ibra e Boateng. Lo scenario si sarebbe modificato nella ripresa, molto più convincente sulfronte romanista.
IBRA GIU - A Bologna era stato determinante, ieri sera invece Ibra, che pure viene dalla polare Malmoe, sembrava paralizzato dal -2° di San Siro. Nel primo tempo ha sbagliato un gol e una serie di passaggi che hanno frenato la manovra del Milan. La squadra di Allegri era partita benino e dopo 5' Robinho ha avuto la possibilità di piegare subito la partita, ma dopo aveva fatto ballare la tarantella in area a Mexes, ha messo la palla poco lontana dal palo lontano. La partita stentava a decollare sul piano dello spettacolo. Gattuso cercava di animarla con unintensità che lo riportava indietro di 10 anni. Non solo corsa, non solo rabbia agonistica, Rino era anche un punto di riferimento prezioso, troppo trascurato da Simplicio. E stato lui a lanciare Ibrahimovic e a metterlo davanti a Doni: lo svedese ha controllato male e poi tentato un pallonetto molle che il brasiliano ha parato senza problemi.
12 VOLTE IN FUORIGIOCO - Prima era stato Menez a inventare qualcosa, compresa unabuona occasione (sprecata con una conclusione alta) su errore di Abate. Il francese ha iniziato a portare i suoi attacchi sulla destra, poi ha traslocato a sinistra, ma per 45 la difesa del Milan si è chiusa bene. In quel primo tempo Abbiati è rimasto congelato: nemmeno un tiro. Poca qualità da una parte ma anche dallaltra. Perso Pirlo (che aveva messo a disposizione della squadra qualche illuminazione), Seedorf non ha garantito lo stesso livello. Anzi. Senza il contributo di due...eccellenze come lolandese e Ibra era dura per il Milan piegare la resistenza attiva della Roma, la cui difesa, sollecita e organizzata nel salire tutta compatta, ha messo 12 volte in fuorigioco Robinho e compagni.
ROMA IN CRESCITA - Nella ripresa, la squadra di Ranieri ha alzato la sua linea di gioco, è diventata più aggressiva, cercava il gol con più di insistenza e per due volte Nesta ha salvato la sua porta prima su Borriello e poi su Brighi. Più passava il tempo e più era difficile per la difesa rossonera fermare quella furia di Menez che al 23' ha preso il volo sulla destra, ha saltato Antonini e piazzato in mezzo una palla che Abate ha respinto, ma sullo stinco di Borriello: rimpallo e gol. In quella mezzora, la Roma ha vinto la partita giocandola come desiderava. Aveva aspettato il momento buono per colpire. Ibra ha sbagliato ancora, sempre in modo imperdonabile, stavolta alzando oltre la traversa un cross di Seedorf. Ranieri è rimasto sempre in partita, rinforzando gli ormeggi, prima con Taddei per Menez, poi con Rosi per Adriano e schierando la squadra col 4-5-1; Allegri invece ha tentato con Ronaldinho. Una rovesciata alta del medesimo ha chiuso le ostilità. Il botto finale del 2010 è giallorosso.