La penna degli Altri 07/12/2010 10:26

Amendola, buona la prima



Il debutto in campionato è andato come meglio non si poteva: novanta minuti senza respiro su e giù per la fascia sinistra, che gli sono valsi i complimentidi . Ne aveva di fame, Guglielmo, costretto a rimanere a guardare per troppe settimane. Colpa di una gerarchia difficile da scardinare, perché Frascatore è giustamente un intoccabile (e ha pure un anno di più), ma il problema muscolare accusato contro il dall’ex Tor di Quinto ha lasciato un vuoto che solo due giocatori avrebbero potuto colmare: Amendola, appunto, e Federico Barba, centrale di ruolo, terzino all’occorrenza. L’anno scorso negli Allievi era lui a dare il cambio a Gugliemo quando Stramaccioni voleva farlo rifiatare, anche se poi i due hanno giocato insieme le final-eight, con Federico dirottato a destra per la contemporanea assenza di Sabelli e Caratelli. Stavolta era in vantaggio Barba, se un improvviso attacco influenzale a poche ore dal calcio d’inizio non l’avesse costretto al forfait. Così per Amendola è arrivata l’occasione che aspettava, e dal primo minuto: messa da parte l’emozione, ha dimostrato grande maturità giocando con lucidità e concentrazione, incitato da pubblico e compagni (nella ripresa, fra l’altro, la difesa della Primavera ricalcava quella degli Allievi, con la sola eccezione di Antei). Guglielmo ha iniziato a giocare a sei anni nell’Eur Olimpia (i cui campisono stati di recente smantellati per fare posto a un gigantesco centro commerciale), ha fatto un provino con la Roma nel 2004 e a fine stagione è stato aggregato agli Esordienti di Massimo Lana, un gruppo che si formava allora per la prima volta e che includeva, fra gli altri, Pigliacelli, Ciciretti, Bongoura, Bezziccheri, Buscia e Politano. Allora

per la verità Guglielmo faceva l’esterno d’attacco, l’arretramento sulla linea dei difensori si deve proprio a Lana, che davanti aveva troppi giocatori per pochi ruoli.

Dopo una stagione difficile nei Giovanissimi Nazionali, l’esplosione arriva nell’anno degli Allievi Coppa Lazio, quando un infortunio di Frascatore fa sì che Stramaccioni lo aggreghi ai Nazionali sotto età: lui diventa talmente importante che la Roma gli fa realizzare una maschera in carbonio e zinco per proteggergli il volto e consentirgli di giocare il derby di ritorno con i ’92 (2-2 a Trigoria). L’anno scorso la consacrazione, suggellata dallla doppietta Arco-scudetto giocata da dominatore contro avversari non proprio facili: basti pensare che il suo dirimpettaio contro la era il brasiliano Matos, quello nella finale contro la il nazionale Under 17 Elio De Silvestro. Poco cambia per Guglielmo: quando si rialza dal tackle, la palla ce l’ha sempre lui.