La penna degli Altri 20/12/2010 12:24

Adriano: «Resto. E sono felice»

Perché prima di prendere l’aereo, Adriano ha fatto la cosa più bella e più romanista che ci fosse. Ha telefonato - anzi, ha ritelefonato - alla ditta di traslochi. L’aveva contattata un mese prima. Loro, i ragazzi della ditta, avrebbero dovuto prendere e portare via. Tutto. Sarebbero dovuti venire a Casal Palocco per svuotare la dimora dell’Imperatore. Non è stato più così. Non sarà più così. «Scusate, ci ho ripensato. Resto. Parto, ma solo per le vacanze».

Adriano ha annullato il trasloco. E sapete perché? Perché l’amore conta. Per Adriano, che dalla vita ha avuto già tutto - donne, figli e un conto in banca rigoglioso - è anzi questa l’unica cosa che conta. Si sentiva solo, incatenato ai fantasmi di un passato che avrebbe voluto cancellare. Era venuto a Roma perché la Roma non lo aveva incatenato. Ma incantato.

Era stato convinto a salutare il Brasile dopo un incontro con Pradè. Gli ultimi dubbi erano spariti dopo un colloquio telefonico con Rosella Sensi tra Roma e Rio. Il Flaminio romanista lo aveva accolto per quello che era. Per quello che è. Un Imperatore. Eppure quei chili di troppo, chili che si portava dietro da una vita non certo dissoluta ma nemmeno condotta da sportivo, non accennavano a sparire. Inesorabilmente, Adriano cominciava a calare nelle gerarchie di Ranieri. Che doveva - deve - far giocare chi è più in forma. Adriano ingoiava. Accettava. Ma si intristiva.

A Verona, col Chievo, la svolta. A sorpresa, Ranieri gli dà fiducia. L’Imperatore viene schierato dall’inizio. Non segna, ma è un carrarmato. È potenza e controllo. I miglioramenti sono talmente evidenti che a Milano il tecnico gli concede una seconda opportunità. Il brasiliano la coglie. Di nuovo. Con quelle sue possenti leve, Adriano accende l’immaginazione dello spicchio romanista della Scala rossonera. «Sono contento soprattutto di questo», commenta. Qualche giorno prima, era stato a un passo dal trasformare questa avventura romanista in una parentesi. Era stato convinto a desistere, a lasciar perdere le avances del Corinthians, da una telefonata - ancora lei - con la Sensi. Da lì, qualcosa è cambiato nell’animo del brasiliano. Ed è cambiato ancora di più dopo Milan-Roma. È cambiato il cuore di Adriano. Adesso, è mezzo giallo e mezzo rosso