La penna degli Altri 08/11/2010 09:38

Vucinic: «Vincere così è il massimo»

È stato importante vincere, perché stiamo passando un inizio di stagione brutto. Anche se è un po’ di tempo che facciamo bene e dobbiamo continuare su questa squadra». È un po’ di tempo, spiega Mirko. Ranieri aggiungerebbe: da Brescia-Roma. Ma il derby può accelerare questo processo di crescita. «Noi - avverte il miglior figlio di Niksic - dobbiamo essere bravi a non pensare al campionato dell’anno scorso. Quest’anno dobbiamo guardare al futuro». Mirko non vuol sentir parlare della più grossa sciocchezza al mondo da quando l’uomo ha inventato il cavallo. Ovvero: la Roma ha vinto perché non c’era . «Sono coincidenze, perché sappiamo quanto Francesco è importante per noi e rappresenta la squadra e la à». Avrebbe voluto calciare il primo rigore. Invece lo ha battuto Borriello: «Ha detto il mister che l’avremmo tirato o io o Daniele o Marco. In quel momento, lui ha preso il pallone e non mi sembrava il caso di litigare. Ha segnato e tutto è andato bene». I laziali pretendevano che fosse assegnato un rigore anche a loro. Saranno le comuni origini balcaniche, ma Vucinic risponde ripescando una massima di Vujadin Boskov: «Rigore è... quando arbitro fischia». Rosicare è un’arte di cui i laziali sono maestri. Ma stavolta c’era poco da fare. Vucinic è in stato di grazia. Ha ridicolizzato il "Profeta" Hernanes. Gli è andato a scippare il Verbo da sotto ai piedi, rilanciando l’azione della Roma, ottenendo 92 minuti d’applausi dalla Sud e testimoniando ancora una volta che Mirko sboccia in autunno. Non gli chiedete perché. Non lo sa nemmeno lui, forse. Ma è quando la natura si accinge ad andare in letargo che il Genio strofina la lampada. E dalla lampada esce Vucinic.