La penna degli Altri 30/11/2010 11:21

Una sola rimonta, l’anno scorso erano otto. 21 gol presi nella ripresa

Un anno fa, dopo le prime venti uscite con Ranieri in panchina, la Roma aveva saputo rimediare al passivo iniziale in ben otto occasioni. Nella stagione attuale è successo una sola volta. Con il Bayern Monaco all’Olimpico. Entriamo nel dettaglio della statistica.

Stagione 2009/10, Ranieri subentra al dimissionario Spalletti, che dopo le prime due giornate di campionato non aveva ancora conquistato un punto. Il primo ostacolo della sua gestione è a Siena. Un impegno niente affatto facile, soprattutto per la cabala. Perché con il toscano Spalletti, va’ a capire perché, la Roma arrancava sempre proprio in Toscana. Accade pure stavolta. Il gol di Maccarone dopo 24 minuti spinge la Roma nel baratro. Con due gol, peraltro di due difensori (Mexes e Riise) la squadra comincia a scrollarsi di dosso quell’etichetta fastidiosa di squadra fragile. La Roma va sotto pure a Catania (rete di Morimoto). Quando in pienissima zona Cesarini la rotula di spinge la palla oltre le spalle di Andujar, il Massimino ci resta d’un male... È la seconda rimonta, laddove per rimonta si intende tutte le volte in cui, sotto di un gol, la Roma riesce almeno a pareggiare. Come a Catania, appunto. La terza mirabile rimonta si compie con il all’Olimpico. La firma , che si infortuna proprio per realizzare la doppietta. Alla quarta, con il Fulham al Craven Cottage, ci pensa l’attuale difensore del Chievo, Marco Andreolli. Esattamente come a Catania, anche a Londra la rete del pareggio fiocca al 90’. Sono due rimonte in piena regola anche quelle che si consumano, rispettivamente in campionato e in Europa League, con e Fulham, entrambe all’Olimpico, entrambe da 0-1 a 2-1. La Roma non soffre il mal di trasferta, e si impone anche fuori casa. E sempre per 2-1. A Bergamo va in svantaggio dopo 13 minuti (Ceravolo). Poi tira fuori gli attributi e con Vucinic e Perrotta si impadronisce della partita. Idem in Europa League, con il Basilea. Gli svizzeri approfittano di una Roma lenta e svogliata, portandosi in vantaggio con Huggel. Ma i giallorossi non si arrendono. Qualche minuto dopo riagguantano il match con un rigore di , e nella ripresa lo fanno loro con una conclusione secca di Vucinic.

Certo, in quelle prime venti partite dell’era Ranieri capita anche che la Roma riesca nel miracolo opposto. Quello di farsi rimontare. Ma è l’eccezione, mica la regola. A Milano con il Milan passa in vantaggio con Menez, poi si fa riprendere e superare, anche se per colpa del signor Rosetti di Torino. A Milano con l’Inter, invece, la rimonta viene subita solo a metà. Alla rete di Vucinic risponde Eto’o, ma la Roma tiene e porta a casa un punto importante.

Una sola volta la squadra di Ranieri, preso un gol, ne prende un secondo. Accade col Basilea in Svizzera: da 1-0 a 2-0. Ma quella partita fa poco testo. È forse la peggiore Roma della stagione. Quest’anno invece è la normalità. La Roma tende spesso e volentieri a porgere l’altra guancia. L’undici di Ranieri va sotto, resta inerte e subisce il raddoppio. O addirittura, come a Cagliari, la goleada. A Milano in Supercoppa si porta in vantaggio con Riise, poi si fa riprendere da Pandev e nella ripresa crolla sotto i colpi di Eto’o. La storia si ripete a Brescia e con il all’Olimpico (Di Vaio, Di Vaio...). Con il Basilea, in casa, la Roma rimedia con Borriello al vantaggio di Frei, ma poi si fa risorpassare da Inkoom e capitola definitivamente in pieno recupero con Cabral. Due giorni fa, a Palermo, quasi lo stesso leitmotiv. Gol di Miccoli e la Roma che fa? Si disintegra sotto i colpi di Ilicic e Nocerino. Non solo. Un anno fa, dopo venti partite, la Roma di Ranieri aveva subito 14 gol nel primo tempo e appena 7 nel secondo.


In questa stagione, il numero di gol che vengono incassati nella ripresa è triplicato! Finora sono 21, contro i 10 presi nei primi 45’. È come se negli spogliatoi un male oscuro si impossessasse della squadra. Eppure, nonostante tutto, lo scudetto è là, a otto passi da noi. Non è una distanza abissale. Ma per colmarla non è indispensabile solamente rattoppare i buchi della difesa. Urge cambiare mentalità. Urge tornare la Roma di un anno fa. Quella che il cazzotto magari non riusciva sempre a schivarlo e che alle corde ci finiva spesso. Ma che quando cadeva, sapeva rialzarsi.