La penna degli Altri 01/11/2010 09:06

Totti, la rabbia e le accuse

Una situazione che ha amplificato una reazione che di fatto non c’è stata e che al capitano ha dato parecchio fastidio. Niente derby, dunque. In attesa della decisione del giudice sportivo, questa è l’unica certezza. E dire che tutte le cose sembravano cominciare ad avere un senso, anche quelle più incomprensibili. Come un’astinenza dal gol che così lunga non gli era praticamente mai capitata. Perché , che ha sempre fatto gol a grappoli, non è andato a segno fino alla nona giornata di campionato? La risposta era lì, pronta: perché alla decima c’è la Lazio. E invece ha tolto significato a tutto questo. Magari, allora, l’incantesimo che avrebbe dovuto rompersi domenica pomeriggio potrà essere infranto prima. Mercoledì a Basilea. Dove Francesco getterà in campo tutta la rabbia di queste ore. Ieri, come dopo ogni partita giocata, ha fatto lavoro di scarico. Da oggi si preparerà realmente la partita del St. Jakob Park che, per certi aspetti, è importante tanto quanto il derby. Perché una sconfitta significherebbe dire addio alla nella maniera più triste, nonostante un girone più che abbordabile. Con una vittoria la Roma tornerebbe la favorita alla conquista del secondo posto, e un pareggio vorrebbe dire rimanere in corsa per poi andarsi a giocare tutto contro il Cluj e in casa con un Bayern presumibilmente già qualificato e primo del gruppo. Ma per Francesco non sarà una partita in cui fare i conti. Vorrà vincere, anzi stravincere. E segnare. Ogni pallone calciato verso la porta svizzera sarà come un calcio all’ingiustizia subita. E magari, da giovedì mattina, il risveglio potrà essere un po’ meno brutto.