La penna degli Altri 29/11/2010 10:23
Sciroccati

Come i punti presi, come le occasioni create da un certo momento in poi, come il sapore che lasci, come il livello dellelettrocardiogramma di un cuore che per definizione è grossoe dovrebbe battere sempre. E questo che fa male, è questo il grave, più delloccasionona persa (il terzo posto, il meno 5 al Milan, e uno slancio che manco lo scirocco di ieri sera). Ma tutto questo deve in qualche modo poter essere utile. Non solo per il "bagno di umiltà" e quello che si dice in queste occasioni. Processare i giocatori oggi sarebbe facile e un po scontato (a parte mezzo Menez chi si è salvato?). Il fatto è che questa squadra è quella che quattro giorni fa ha fatto urlare di gioia unintera città. Solo fino allaltro ieri erano gli "epici". Gli epici e basta. Quelli che avevano cambiato la storia, persino il tono di un canto (il che sarà sarà). Che sarà successo?
E proprio questo il punto. Ci vuole equilibrio, soprattutto quando manca, cioè adesso. Bisogna giocare sia il primo, sia il secondo tempo. Adesso limportante è non fare come la Roma ieri: sparire, restare nei borsoni evidentemente pieni di chincaglierie degli spogliatoi, tirare su la testa e riuscire ancora una volta a guardare in alto. Perché un fatto resta un fatto: che le stelle stanno ancora a un passo. Che malgrado il passaggio completamente in bianco di ieri, a livello di classifica, di cose che contano, persino di media inglese, non è praticamente successo niente, a meno che si torni a giocare. Il futuro non è scritto. E questo il punto: quando
finisce lintervallo? I giocatori e lallenatore si dicano una volta per tutte che la ricreazione è finita. La campanella è suonata troppe volte.