La penna degli Altri 09/11/2010 10:26

Roma blindata, Roma rinata

NOTTE DI SOGNI Quanti significati può avere un derby? Per Claudio Ranieri — Mister Derby (tre su tre, come Foni nel ’61) forse sta ancora godendo come un «riccio» — ne ha un paio: l’uomo ha raggiunto l’appagamento dei sensi, l’allenatore l’affermazione della sua filosofia, la dimostrazione della sua tesi. «Noi dobbiamo preparare la partita pensando innanzitutto a non subire gol — ripete ai giocatori —. Che uno o un paio con quei mostri là davanti ne facciamo sempre». E, dunque, tutto è tornato al posto giusto

PIEDI MAGICI Ecco. Ora ci si difende meglio, si sta più stretti, vicini, si fa reparto, gruppo, si è più squadra. Mexes è tornato Mexes, regale. Burdisso è il vero Burdisso, corsaro nero. Juan può restare ai box, non c’è fretta. Si è più sicuri, e non è un nel momento giusto: la porta blindata, la difesa compatta, la squadra corta, la vittoria perfetta, 2-0 e tutti a casa, il risultato che Ranieri sogna prima di ogni partita, e che lo manda in estasi dopo, quando è tutto un profluvio di elogi. «L’approccio giusto, la partita giocata con intelligenza, la determinazione che ritrovammo quella sera a Brescia: questa è la mia Roma», ha più o meno detto domenica pomeriggio. La sua Romapensa prima a non prenderle, nasce tutto là dietro, nel vincolo della cerniera, come l’anno scorso, come da una manciata di partite: un gol subito (dal ) nelle ultime quattro gare di campionato, quelle che, non a caso, con dieci punti hanno rilanciato la Roma. In mezzo, i colpi incassati a Basilea sono stati valutati un semplice incidente di percorso, «del resto — ha detto Ranieri — siamo come un pugile, non possiamo boxare sempre, ogni tanto dobbiamo subire qualche colpo». caso che certi automatismi siano tornati con Julio Sergio: autorevole, bravo, fortunato, cosa volere di più da un ?

Ieri ha festeggiato 32 anni, il regalo se l’è fatto da solo, e lo ha aiutato Hernanes, spedendogli quel pallone sui piedi. «Ma i piedi — dice chi lo allena ogni giorno — erano i suoi ed erano al posto giusto». Le misure giuste Si è più sicuri, ma qualche momento di confusione permane, vero Riise? Spiegano da Trigoria: «Quando si ha una commozione cerebrale, ci si mette un po’ a ritrovare tutte le misure, del campo e degli avversari». Chiarissimo. Lui, il terzino norvegese, agli amici del blog racconta le sue emozioni: «Una vittoria meravigliosa, una sensazione unica: abbiamo lottato tutti come leoni. Ranieri è riuscito a trasformarci, abbiamo un potenziale enorme e vogliamo sfruttarlo nelle prossime partite».

Si è più felici, tutti. Anche chi ha vinto il derby da spettatore. Ma, domani, è pronto a dare il suo contributo. «Vincere il derby per noi è stata la cosa più bella — racconta Cicinho —. Abbiamo ripreso fiducia, stiamo tornando quelli dello scorso anno. Mancherà Cassetti? Sono pronto per la . Vogliamo vincere tutto». Si sogna. Si deve sognare