La risposta è puro buon senso: «È un’ipotesi affascinante, ma non si possono valutare le caratteristiche di ogni singolo giocatore senza pensare al contesto della squadra. Questo non significa che non si possa fare. Però, se succede, quasi certamente vuole dire che stiamo perdendo. La rotazione delle punte? Non è legata a una formula matematica, ma dipende da come io stanno i miei giocatori, dalla squadra che affrontiamo, da dove cerchiamo di creare problemi all’avversario. E poi scelgo».

Per piacere davvero al suo allenatore, però, la Roma deve fare ancora un passo avanti, a prescindere da chi gioca in attacco: «Dobbiamo essere più cinici, più pratici. È quello che ho chiesto alla squadra dopo la gara contro la Juve. Però ho fatto loro anche i miei complimenti, perché hanno fatto una gran partita. Abbiamo giocato nella metà campo avversaria, per cui sono contento, Certo, dobbiamo essere più determinati, perché quelle sono partite da vincere».