La penna degli Altri 16/11/2010 08:36

Ranieri: «Marotta, ma che dici?»

ha dimostrato a più riprese di essere uno che sa farsi rispettare. Più che mai a Roma, dove sono coinvolti anche i sentimenti. Ranieri non ci sta a rimanere a guardare mentre la sua squadra e la sua società subiscono attacchi esterni. Attacchi che, caso strano, diventano più violenti ogni qual volta la Roma si riaffaccia lassù nelle parti alte della classifica. Ranieri mantiene il suo stile da lord inglese, ma non lascia passare nulla. Ecco quindi la risposta arguta e pungente alle accuse senza senso della dopo la partita di sabato sera. Giocatori e dirigenti bianconeri hanno gridato ai quattro venti la loro (immotivata) rabbia per le decisioni arbitrali.

Per cosa poi? Per un sacrosanto rigore concesso per il fallo di mano di Pepe? E quello non dato alla Roma per il fallo di Chiellini su Mexes? E il possibile secondo giallo per Pepe? Intervenuto alla Domenica Sportiva, il tecnico giallorosso ha risposto per le rime al juventino Marotta che, a fine partita, aveva detto: «La squadra è rimasta molto condizionata da questo episodio. Senza il rigore avremmo portato la partita in porto». E che poi aveva chiesto la prova televisiva contro Borriello. Ranieri ha ribattuto colpo su colpo: «Non mi hanno sorpreso le dichiarazioni sull’episodio del rigore. Perché Marotta ha sempre avuto un profilo basso,

mentre alla dice queste cose. Forse è stato introdotto bene».
Prima stoccata. Poi, entrando nello specifico delle decisione di Rizzoli: «Se usi il braccio per fare volume è rigore». Seconda bordata. «Commentando la prestazione del direttore di gara - ha poi proseguito RanierI , l’unica cosa che mi ha stupito è stato il giallo a Menez. E subito dopo, invece, Felipe Melo è entrato duro su e non l’ha neanche ammonito. Questa è l’unica cosa che non mi è piaciuta ». Stile e risolutezza, appunto. Caratteristiche che aveva messo in mostra dopo il derby. Sempre rispondendo a chi tirava in ballo presunti torti arbitrali della Lazio: «Se dite che ce ne sono stati solo da una parte, non mi trovate d’accordo e mi costringete a fare l’allenatore di parte. Sono cambiato? Mi sa proprio di sì... A Roma faccio il romano. Ve la state suonando e ve la state cantando. In realtà, visto l’andamento della gara sui calci piazzati, c’erano tanti rigori anche a favore nostro. Ma non capite che state dando ancora più soddisfazione ai romanisti? Li state facendo godere come ricci». Da applausi. Di fronte ai torti e alle ingiustizie viene fuori il suo spirito testaccino. Parlare di Roma favorita dopo quello che è successo a Brescia? Roba da far andare il sangue alla testa. Ad altri. Non a Ranieri. Lui, il miglior allenatore della passata stagione (il premio Maestrelli che lo ribadisce gli è stato assegnato ieri), mantiene il suo stile e risponde. Parata e risposta a quelli che si attaccano al fumo della pippa