La penna degli Altri 19/11/2010 14:37

Ranieri lancia la Roma "Scudetto? Ci credo"

"SCUDETTO? CI CREDO" - "Credo al titolo, ci siamo ritrovati, ma servono sacrificio, umiltà e concentrazione". Ranieri detta la linea del rilancio, consapevole di avere tra le mani una squadra che riflette finalmente nello specchio del campo l'immagine di se stessa. Ranieri non ha dubbi: "Credo al titolo, possiamo far bene come l'anno scorso, ma dipende da noi. Abbiamo visto le nostre due facce, prima e dopo". Ad aiutare a sognare, una classifica corta e un campionato senza scalatori in fuga: "L'ho detto da subito che sarebbe stato così".



Soprattutto perché l'Inter non è quella degli ultimi anni e Benitez rischia addirittura il posto: "Me lo aspettavo - assicura Ranieri - e ci speravo, così c'è più suspance". Rispetto a Torino, però, servirà una Roma diversa: "Dobbiamo essere più cinici, era una partita da vincere. Anche se gli ho fatto i complimenti per quella gara".



Facile, a questo punto, distrarsi e guardare troppo in alto: "Il Milan? Io penso all'Udinese. Di tabelle non ne faccio - spiega il tecnico - per me la gara più importante è la prossima". Quella con l'Udinese, domani alle 18 all'Olimpico: "Possono darci fastidio, sono grintosi, attaccano gli spazi". Una battuta anche sulla polemica arbitrale tra Roma e , cha ha coinvolto anche Galliani: "A Marotta hanno già risposto in tanti: acqua passata non macina più".

"QUATTRO PUNTE? SOLO SE PERDIAMO" - Nuova partita, nuovo ballottaggio per il tecnico. Trequartista giocherà ancora Menez, "ma non è indispensabile, in quella posizione può giocare Simplicio, Perrotta, Brighi, Pizarro, anche se ognuno ha le sue caratteristiche". Davanti a lui, in tre per due maglie: , Borriello e Vucinic. Domani potrebbe riposare il montenegrino in vista di Roma-Bayern di martedì, anche se qualcuno sogna addirittura di vederli in campo tutti insieme: "Sarebbe affascinante - il pensiero di Ranieri - ma si fanno paragoni senza valutare le caratteristiche dei giocatori. E poi, speriamo di non doverle utilizzare mai, significherebbe che stiamo perdendo". Escluso, quindi, che i quattro possano partire dal primo minuto fianco a fianco. La decisione Ranieri la prenderà in serata, con probabile staffetta in corsa: "Ma nelle scelte non c'è nulla di matematico, dipende da come vedo gli avversari". Ai quattro potrebbe, chissà quando, aggiungersi anche Adriano. Ranieri lo aspetta: "Sta migliorando, ogni tanto ha dei problemi, ma sono molto contento. Ma non so quando potremo rivederlo".

RIENTRA PIZARRO, OUT RIISE - A decidere chi scenderà in campo sarà soprattutto il clima: domani all'Olimpico è prevista pioggia a dirotto, una condizione su cui Ranieri disegnerà le sue scelte probabilmente all'ultimo minuto. Con l'assenza di , certo il ritorno a centrocampo di Pizarro, dopo 5 gare (4 vittorie e un pari, senza il cileno), e la conferma di Simplicio. Per la terza maglia Greco in lieve vantaggio su Brighi: "A Torino - spiega il tecnico - ho scelto Greco perché Brighi era infortunato, lui ha fatto bene e mi sembra giusto avergli dato continuità". La sorpresa (negativa) arriva dalla difesa: fuori Riise, al suo posto Castellini, mentre Ranieri potrebbe concedere un turno di riposo a Mexes per favorire la coppia Burdisso-Juan, con Cassetti a destra.

ASSICURAZIONE INFORTUNI - Ranieri, ha spiegato anche l'infortunio di : "Non credo sia dipeso dagli allenamenti, avendo giocato sabato non credo ne abbia fatto molto allenamento in nazionale". Poi, l'accusa, non al giocatore ma alla sfortuna. "Gli avevo chiesto di restare qui ad allenarsi, ma quando la nazionale chiama è giusto mettersi a disposizione. Noi però ne stiamo pagando il conto tropo duramente". Anche per questo, a Trigoria (e non solo) da tempo stanno pensando a un indennizzo Uefa per gli infortuni in nazionale. Lo ha già fatto il Bayern per il kappaò di Robben ai mondiali, e a breve potrebbe diventare prassi a livello comunitario. Anche la Figc dovrebbe arrivare a stipulare una sorta di assicurazione per risarcire i club in caso di incidenti con le selezioni federali. Una rivoluzione. O quasi.