La penna degli Altri 24/11/2010 09:12

Questa notte è già nella leggenda

tempo, finito 2-0 per il Bayern grazie alla doppietta di Gomez; determinata, concreta e coraggiosa quella del secondo tempo, che ha letteralmente preso a pallonate i tedeschi e ha vinto una partita che era già persa. E lo ha fatto quando Ranieri ha nascosto nel lato più remoto della sua testa il timore di mettere in campo

contemporaneamente i quattro attaccanti: Borriello, Menez, e Vucinic in rigoroso ordine alfabetico. Lo ha fatto quando ha deciso di caricarsi la squadra sulle spalle e anche quando è entrato in campo quel genio del calcio che risponde al nome di David Pizarro. Lo ha fatto quando si è riscoperta squadra, ed è

anche grazie a serate come quella di ieri che si diventa squadra con la esse maiuscola. 

Ranieri inizialmente lascia fuori , Pizarro e Juan; al loro posto Vucinic, Greco e Mexes. Non passano nemmeno sessanta secondi e la Roma corre il primo pericolo: retropassaggio avventato di Mexes per Julio Sergio che sbaglia il rinvio, Gomez non intercetta il pallone. La risposta romanista è immediata: al 3’

Borriello, servito da Cassetti direttamente da fallo laterale, conclude col sinistro; sulla respinta di Kraft arriva Menez che prova a piazzarla sul secondo palo ma non prende la porta. Il Bayern cerca soprattutto le fasce: Muller punta spesso Greco, che infatti dopo meno di un quarto d’ora si trova già con un

sulle spalle, mentre dalla parte opposta Cassetti se la deve vedere con Ribery. Proprio da un cross del francese al 13’ nasce un pericolo per Julio Sergio, ma Riise è bravo ad anticipare l’inserimento di Kroos.

Al 23’ un gran tiro da fuori di Greco è respinto da Kraft, la palla arriva a Vucinic ma la sua conclusione è alta sopra la traversa. La Roma vive sulle fiammate di Menez: al 29’cross dalla sinistra di Vucinic, sponda di

testa di Borriello per Brighi che scarica sul francese, il suo piatto però è deviato col corpo da van Buyten e finisce tra le braccia di Kraft. Al 33’ Bayern in vantaggio: Muller serve Ribery, spostato a destra, il francese mette in mezzo al volo per Mario Gomez che, in mezzo a tre giocatori giallorossi, anticipa Cassetti e con l’aiuto

del palo piazza il pallone alle spalle di Julio Sergio. Nemmeno il tempo di riorganizzarsi e la Roma subisce il raddoppio, sempre ad opera di Gomez: disimpegno errato al limite dell’area di Menez per , Muller è più rapido e serve Gomez al centro dell’area che brucia Burdisso e da pochi passi batte per la seconda volta Julio Sergio. Roma sotto shock.

Nell’intervallo Ranieri toglie Greco e mette Simplicio, allarga Menez e Vucinic sugli esterni, lasciando Borriello unico riferimento avanzato. Un cambio che dà subito i suoi frutti perché al 4’ Menez va via in velocità sulla destra, mette in mezzo per Borriello che controlla male ma proprio mentre sta per cadere in terra con

trova la coordinazione e con la punta del piede  supera Kraft per il gol dell’1-2. È una Roma


diversa, spinta anche dal pubblico dell’Olimpico che ritrova coraggio. Al 16’ Menez salta Pranjic, arriva sul fondo e mette in mezzo per Simplicio che colpisce col sinistro; la palla sta per varcare la linea di porta quando Kraft la toglie letteralmente dalla testa di e la manda sui piedi di Brighi che batte a porta sicura,

il tedesco si supera e devia in angolo.



Alla mezz’ora Ranieri fa la mossa della disperazione: fuori Brighi e dentro , che si piazza alle spalle del tridente. Una Roma con quattro attaccanti non si era mai vista e il coraggio di Ranieri è premiato al 36’ quando Riise mette al centro un pallone può solo spingere in rete per il 2-2 e due minuti dopo quando Borriello è steso in area da Kraft e l’arbitro Mallenco indica il dischetto. Tira e fa 3-2. L’Olimpico è una bolgia e spinge i giallorossi fino al fischio finale. Grazie Roma.