La penna degli Altri 27/11/2010 10:24
Pizarro, il ritorno dellinsostituibile
Il cileno è un calciatore unico per la Roma, il solo che non abbia in rosa un vero e proprio sostituto, uno degli ultimi registi (laltro è Pirlo) che sono rimasti nel campionato italiano, e per questo non può e non deve essere un problema il suo rientro in campo. Se da una parte è innegabile che con De Rossi davanti alla difesa e due interni che riescono ad abbinare quantità e qualità come Simplicio e Greco/Brighi, dallaltra è altrettanto innegabile che con il Pek nel ruolo di playmaker la squadra riesce a fare un maggiore possesso palla e lo stesso De Rossi, svincolato dai compiti di copertura (in fase difensiva diventa il quinto difensore) ha maggiori possibilità di inserirsi e di essere pericoloso in zona gol.
Non è un caso che lo scorso anno il centrocampista di Ostia abbia timbrato 11volte il cartellino, stabilendo il record di marcature (7 in campionato, 1 in Coppa Italia e 3 in Europa League). Difficile, quindi, che Ranieri possa avere difficoltà nel far coesistere il Pek e De Rossi, ed è lo stesso tecnico a dirlo. «Pizarro è un playmaker - ha dichiarato alla vigilia della partita col Bayer, sgombrando il campo da qualsiasi dubbio sulla collocazione tattica del cileno - Io ho la fortuna di avere centrocampisti che possono giocare in più posizioni; questo è un vantaggio per la Roma, per il modulo tattico e per lallenatore». Nellintervista pubblicata ieri da Repubblica ha chiarito ancora di più il concetto. «Il rientro di Pizarro da noi o di Pirlo nel Milan non sconvolgerà le squadre, si troveranno nuovi equilibri».
E il nuovo equilibrio, che poi è quello vecchio, prevede che il cileno torni in cabina di regia e De Rossi si sistemi al suo fianco. Il terzo centrale sarà uno tra Fabio Simplicio (in vantaggio), Brighi o Greco, in attesa che ritornino a disposizione Perrotta e Taddei. La speranza è che per Pizarro siano finiti i guai in quella che fino a questo momento è stata una stagione da dimenticare: fin dal primo giorno di ritiro a Riscone di Brunico, infatti, ha dovuto combattere con una condrite al ginocchio che lo scorso anno gli aveva dato più di un problema e che gli ha fatto saltare completamente la preparazione. Si è «allenato giocando», come ha sottolineato più di una volta Ranieri, e ci ha messo un po prima di trovare la forma. La sua partita migliore è stata quella di Parma, lultima prima dellinfortunio muscolare che lo ha tenuto fuori per un mese. Nel frattempo la Roma è ripartita alla grande, ora tocca a lui.