Clicky

La penna degli Altri 18/11/2010 10:46

Nessun tecnico italiano ha allenato all’estero più a lungo di lui, che per otto stagioni ha guidato Valencia, Chelsea e Atletico Madrid

italiano con il più lungo curriculum europeo di tutti. Tutto cominciò nel 1997, quando accettò la proposta del Valencia, che dopo 3 sconfitte nei primi 3 turni della Liga esonerò Valdano e chiamò proprio lui, il senor Claudio. Lui partì per la Spagna desideroso di misurarsi con una realtà completamente nuova e un campionato totalmente diverso da quello italiano che conosceva come le sue tasche. L’intelligenza dell’uomo, l’educazione che si porta dietro fin dall’infanzia e la sua voglia di conoscere gli regalarono un ambientamento abbastanza semplice ed immediato nella nuova realtà, dove dovette confrontarsi per l’ennesima volta con una squadra da rilanciare.

 Il Valencia era ultimo in classifica, ma dal suo arrivo cominciò a risalire la china e chiuse la stagione con un dignitosissimo nono posto, che le valse la partecipazione all’Intertoto 1998. Competizione che vincerà battendo in finale l’Austria Salisburgo garantendosi così la partecipazione alla Coppa UEFA. Nella stagione successiva, 1998-1999, il Valencia arriva quarto, conquistando così l’accesso alla . Sempre in questa stagione Ranieri conquista il suo primo trofeo all’estero, la Coppa del Re, battendo in finale l’Atletico Madrid (3-0), ovvero la squadra che allenerà nella stagione successiva (1999-00) tra mille problemi. Con i biancorossi della capitale, infatti, vivrà il travagliato periodo dell’arresto del patron Jesus Gil per presunti illeciti fiscali e dopo otto mesi sarà esonerato dall’amministratore delegato del club. Gli saranno fatali la sconfitta con i francesi del Lens nei quarti della Coppa UEFA e il quint’ultimo posto in classifica.

 Da quell’esonero, però, nasceranno le sue splendide quattro stagioni sulla panchina del Chelsea, a Londra. Alla guida dei blues non era ancora arrivato Roman Abramovich e la squadra che venne affidata a Ranieri non era ancora quella delle stelle acquistate a suon di milioni. Ma di questa il mister getta le basi, portando al Chelsea la cultura del lavoro, del rispetto delle regole e alcuni giovani assolutamente interessanti come Frank Lampard, che scopre e lancia nel calcio che conta. In pratica con lui il Chelsea studia per diventare grande e nel 2003- 04 raggiunge la semifinale della  League e si classifica secondo in Premier. Risultati strepitosi per una squadra che prima dell?arrivo di Ranieri vivacchiava a ridosso dell?alta classifica. A Londra Ranieri compra casa nei dintorni di King’s Street, la strada più lussuosa del quartiere più in della à,  vicina, tra l?altro, al suo luogo di lavoro, lo Stamford Bridge. Di 199 partite ufficiali con i Blues ne vince 107, ma non basta, perché quando arriva Abramovich con i suoi soldi gli viene dato il benservito per far posto a Mourinho, che trarrà non pochi benefici dalle precedenti quattro stagioni di Ranieri, anche se non avrà mai l’umiltà di ammetterlo. Quella, si sa, è roba da uomini speciali davvero.