La penna degli Altri 22/11/2010 10:20

Menez, il genio parla francese




LA SCUOLA
 - La fantasia, la qualità tecni ca. Doti che pongono la scuola france se ai vertici del calcio mondiale. Chri stian Damiano, il collaboratore tecnico di Ranieri, con un passato nella Fede razione francese, ci aiuta a capire la crescita di Menez e perchè la Francia continua a sfornare giocatori di alto li vello tecnico. « Quando sono arrivato alla Roma con Ranieri dissi che per Menez ci voleva pazienza. Tanti cam pioni del mondo del’ 98 sono venuti a giocare in Italia già con una certa esperienza alle spalle. Jeremy quando è arrivato invece era troppo giovane. Nessuno alla sua età è riuscito ad im porsi subito. Per lui essere approdato troppo presto in Italia è stato un handi cap. Abbiamo parlato molto, gli ho fat to capire che deve adattarsi al calcio italiano e che il suo talento non basta, ci vuole una mentalità diversa » . 



PRESSIONI
 - Aggiunge Damiano: « A vol te lui ha questa indolenza di chi si sen te sicuro di fare la differenza. Ma in questo campionato c’è molta pressio ne. Quando gioca una buona partita gli dico sempre che lo aspetto alla prossi ma. Jeremy ha capito nel tempo che deve lavorare di più nel corso della set timana e questo lo ha aiutato nella cre scita ». Menez ha ricordato che è stato determinante il chiarimento che ha avuto con Ranieri nella passata stagione: « Jeremy è un ragazzo intelligente, è diventato uno dei gioca tori di cui Ranieri può fi darsi a occhi chiusi. E’ riuscito a modificare il comportamento e miglio rare i dettagli» . 



GENERAZIONE
 - Giovani talenti francesi che si sono imposti in giro per l’Euro pa. Nasri all’, Benzema al Real Madrid, Ben Arfa al Newcastle, Menez alla Roma. I ragazzi dell’87 rappresen tano il meglio di una scuola che ha sa puto evolversi: « Non è un caso che ci siano giovani francesi di grande quali tà tecnica. La Federazio ne francese già negli anni Novanta ha cambiato me todologia di lavoro, modi ficando il progetto di for mazione e creando anche per la fascia di età dagli undici ai quindici anni un centro di preformazione. Si è lavorato molto sul l’addestramento tecnico. Questo è sta to molto utile » . 



METODO
 - Questione anche di metodo di lavoro: « Si è cercato di evidenziare l’importanza della qualità tecnica nel la fase offensiva. Ma questo vale an che per i difensori. Mexes l’ho avuto giovanissimo quando ero responsabile del centro federale vicino Tolosa, anche lui per es sere un difensore ha un buon piede. Si facevano cinque sedute a settima na di lavoro solo di tecni ca individuale, tutto sotto la responsabilità della Fe derazione che finanzia i centri. Da lì è uscita l’eli te » . 



CRESCITA
 - Damiano è convinto che Menez  abbia ancora ampi margini di mi glioramento: « In questo periodo è sta to spesso determinante, ma deve trova re più continuità. Il suo obiettivo non deve essere solo quello di fare gol o as sist, ma aiutare la squa dra, come sta già facen do. Rispetto ai suoi coeta nei, cresciuti nel Marsi glia o nel Lione, lui al Mo naco ha trovato poca con correnza e questo forse ha ritardato la crescita. Nella Roma tra tanti campioni sta maturando. Jeremy ha un bel carattere, è sempre disponibile con i compagni, che gli vo gliono bene».