La penna degli Altri 07/11/2010 12:11
«La tensione è troppa, vado allo stadio digiuno»
![](https://m.laroma24.it/IMG/AS ROMA/TIFOSI/BIG-curva sud bandiere 2010.jpg)
Zampa, non scherzi. E poi di solito il derby i favoriti lo perdono...
«Questo non lo so, ma la Roma ha delle difficoltà di formazione, soprattutto in difesa. E non cè Totti»
Ma la Roma ha vinto in quattro occasioni senza il suo capitano.
«È un caso, lanno scorso è stato tutto merito dellerrore di Floccari dal dischetto. Il Pupone dà un tasso di classe che nessun altro ha. Vucinic, Menez sono grandi giocatori, ma non come Francesco».
Eppure i giallorossi sono in crescita
«Diciamo che siamo in convalescenza. Tre risultati positivi aiutano, ma la condizione fisica non è ancora buona. E alcune scelte tecniche non hanno aiutato».
The voice Ranieri sta sbagliando?
«Qualcosa nella gestione delle partite. Ha avuto un confronto con la squadra che vorrebbe giocare in un certo modo, ma senza condizionenon ci si può sbilanciare troppo». La squadra è contro lallenatore? «La mia impressione è che i giocatori abbiano la massima stima delluomo Ranieri, ma non credano molto nella sua concezione del calcio. Con Spalletti era tutto il contrario: magari non cera feeling, ma tutti condividevano le sue idee».
E la situazione societaria non aiuta.
«Spero che entro fine anno arrivi una presidenza solida. Soffrono anche i tifosi...». In che senso? «Non vedo la stessa atmosfera che cera fino a qualche anno fa. LOlimpico non sarà strapieno. Oltre alle classifica, a ostacolare i tifosi ci sono anche le limitazioni sui biglietti. Non è facile».
Anche oggi sarà in tribuna come telecronista tifoso per Mediaset. Ha preparato qualcosa?
«Non preparo mai niente, mi lascio guidare dallispirazione».
Nemmeno i soprannomi per i giocatori che lhanno resa famoso?
«Mi vengono al momento».
Breve viaggio finale nella vita dello Zampa tifoso. Come nasce la passione per la Roma?
«Ce lho nel sangue, ereditata da papà che giocava nella Mater con Fulvio Bernardini».
Prima partita allo stadio.
«Anni 60, un Roma-Foggia. Ho ricordi vaghi, ma son certo: finì 1-0».
La giornata più bella?
«Nessun dubbio, il giorno dello scudetto. Roma-Parma, 17 giugno 2001. Una tripla soddisfazione da tifoso, speaker e radiocronista».
E che dice di quel Roma-Juve che le costò la carriera, quando si rifiutò di leggere i nomi dei neo bianconeri Zebina, Emerson e Capello?
«Rifarei tutto uguale».
La partita di cui non avrebbe mai voluto annunciare le formazioni?
«Allepoca ero solo un tifoso, ma di sicuro la finale Roma-Liverpool. Per fortuna non ho mai speakerato delle finali in quegli anni».
E per oggi come si preparerà?
«Andrò molto presto allo stadio, come sempre digiuno. Se mangio poi non digerisco per la tensione».