La penna degli Altri 02/11/2010 10:21
La Roma senza Totti divide la tifoseria: «Non è indispensabile»
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Ma nessun miracolo riuscirà a cancellare almeno un turno di stop, quello che gli impedirà di giocare la «sua» partita. La società teme la stangata e già studia il ricorso in caso di maxi squalifica, mentre Totti, ancora incredulo per un «rosso» tra i più pesanti della carriera, prova ad ignorare i commenti taglienti che provengono da molti romanisti seccati per il suo rendimento inferiore alle attese: «Chi ha detto che sia un male farne a meno? Non avrebbe toccato palla e Ranieri lavrebbe sostituito ancora. Con Vucinic e Borriello ci sono più speranze di vincere».
Nelle radio private e attraverso la rete, negli spazi e i forum dedicati, le percentuali bulgare che esprimevano tutto il suo consenso da parte della gente sono scese ai minimi storici. Cè chi esagera, al solito, con unironia corrosiva: «Dovrebbero fare un monumento a Gervasoni: speriamo becchi tre giornate, così la Roma farà filotto contro Lazio, Fiorentina e Juventus».
Altri, irriguardosi, stilano la contabilità delle intemperanze: «Uno che si fa espellere 14 volte e lascia la squadra in difficoltà dovrebbe farsi un esame di coscienza: prenda esempio da Maldini e Del Piero».
Analisi impietose, che nemmeno tra i rivali biancocelesti si sentono spesso. Non ci sono solo i critici, ovviamente, perché con estrema facilità si passa da un eccesso allaltro. I difensori di Totti sempre e comunque tuonano contro chi già ha rinfacciato gli episodi con i vari Poulsen, Colonnese e Balotelli: «È sempre la solita storia, quando cè Totti di mezzo si fa la gara a chi la spara più grossa. Francesco è insostituibile anche con una gamba sola, si era tenuto per il derby tutti i gol non segnati finora».
E ancora: « Questa gente non merita un capitano come lui, chi dice malignità simili non è un vero romanista». Totti aspettava il confronto con i cugini da mesi, soprattutto dopo la «non partita» con lInter del 2 maggio scorso che spianò la via dello scudetto ai nerazzurri vanificando la rincorsa giallorossa finita in beffa sotto i colpi di Pazzini, appena una settimana prima. Ora Totti avrà il Basilea per tramutare la sua rabbia in gol e zittire i nuovi «nemici». Quelli di casa sua.