La penna degli Altri 22/11/2010 16:17
La rivincita di Ranieri ''E' un'altra Roma''
DAL BAYERN AL BAYERN - Lo ricorda bene Ranieri: "Quella dell'andata fu una gara molto tattica, riuscimmo a contenerli, ma non a ripartire, ma tatticamente fu una gara giocata bene. Ma non ci eravamo ancora sbloccati". Ora che la Roma ha ritrovato se stessa, il tecnico vuole una partita diversa: "Voglio vedere questa Roma contro un grande Bayern. Ma per dirvi come stiamo aspetto la fine della partita". I tedeschi, con in tasca un biglietto per il passaggio del turno soltanto da timbrare, dovranno rinunciare a fuoriclasse come Schweinsteiger, Robben, Klose, Badstuber, Olic e Van Bommel, solo per citare i più importanti. Ranieri, però, non si aspetta sconti: "Hanno grandi campioni, un'organizzazione di gioco chiara, si riconosce la mano di Van Gaal. Non saranno dimessi, la continuità che non trovano in campionato l'hanno invece dimostrata in Champions League".
TRIDENTE SENZA TOTTI? - Per la Roma, certi i rientri di De Rossi e Pizarro ("sono a disposizione"), anche se uno dei due, almeno inizialmente, potrebbe anche restare a guardare: "Ma ho grandi centrocampisti - ricorda Ranieri - che possono adattarsi a tutti i ruoli della mediana, anche se Pizarro è un playmaker". Con il cileno
vertice basso dovrebbe trovare una maglia Brighi, mentre potrebbe riposare Simplicio, in ballottaggio con De Rossi per completare la linea di mezzo. I dubbi maggiori per il tecnico, però, riguardano l'attacco: solito gioco dei ruoli, con Borriello, Vucinic e Totti in ballottaggio per due maglie. "Ma deciderò soltanto stasera", assicura
Ranieri, anche se stavolta potrebbe essere proprio Totti a rimanere fuori. Almeno in avvio, anche perché il riposo di Vucinic sabato è sembrato strumentale a un suo impiego. E Ranieri non sembra intenzionato a escludere Borriello: "Sta facendo bene, l'importante è che continui a impegnarsi per la squadra. Più dei gol conta il lavoro oscuro che sta facendo per la squadra. Poi adesso sta facendo entrambi e deve continuare così".
MENEZ INTOCCABILE - Unico certo di scendere in campo, in questo momento, è Menez, il man of the match contro l'Udinese. Ranieri non ha dubbi: "Ha fatto passi da gigante già dall'anno scorso. Prima dei risultati viene il feeling, quello che c'è tra noi. Lui ha capito che quello che gli dicevo lo dicevo per il suo bene. Lo amano compagni e pubblico, e questo per lui è importante, perché è un ragazzo sensibile. A se stesso chiede molto, deve essere più sereno. Ha ampi margini di miglioramento, non sa neanche lui quanto può crescere". Ci prova lo stesso Menez a quantificare la misura della propria evoluzione sportiva: "Il ruolo mi piace, mi consente di svariare sulle fasce e mi sento libero. Ma non sono ancora il vero Menez al cento per cento, sto crescendo, sono giovane e devo migliorare in tutto, non ho ancora fatto nulla". Un grande grazie al tecnico ("Da quando ci siamo chiariti ho iniziato a lavorare bene"), ma soprattutto al connazionale Mexes: "Ha fatto tanto per me. Se oggi sto così bene è grazie a lui". Unico rimprovero che gli muovono da Roma e non solo, è quello di
tirare poco in porta e segnare ancora meno. Menez si difende: "Sabato ho tirato tre volte e fatto un gol, firmerei ora per poter tirare tre volte anche contro il Bayern". Poi però, è lui stesso ad ammettere un limite: "Cosa mi manca per andare in nazionale? Fare qualche gol in più. La maglia dei Bleus è un obiettivo che voglio raggiungere, lavoro per convincere Blanc". La strada, però, sembra quella giusta